ROMA (ITALPRESS) –Le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e con il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità. Istituzioni, diplomazie e numerosi altri facilitatori di pace, incluse le comunità religiose, svolgono quest’opera giorno dopo giorno, spesso lontano dai riflettori e senza ambire a superflui riconoscimenti esteriori”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo intervento al meeting internazionale e interreligioso “Osare la pace”, organizzato a Roma dalla Comunità di Sant’Egidio. Poi ha sottolineato: “Alla forza della prepotenza va contrapposta la forza tranquilla delle istituzioni di pace. L’auspicio è che la scintilla di speranza, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa, si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza, mentre le sofferenze di bambini, donne e uomini procurate dalla spietatezza dell’aggressione russa non accennano a diminuire”.sat
(fonte video: Quirinale)

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