Il carcere di San Michele

Un detenuto straniero del Nord Africa, già protagonista di eventi critici in passato, ieri verso le 11 si è rifiutato di rientrare in cella senza ragione, poi si è scagliato contro gli agenti di Polizia Penitenziaria tirando pugni e calci, Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce del segretario piemontese Vicente Santilli: “Ancora una volta raccontiamo un episodio che dimostra quanto sia difficile e pericoloso il lavoro della Polizia Penitenziaria. Un fatto gravissimo, che non può restare senza conseguenze”. 

Il taser è necessario per la Polizia Penitenziaria

Il SAPPE, esprimendo solidarietà e vicinanza al personale coinvolto e sottolineando la necessità di interventi concreti a tutela di donne e uomini in divisa nelle carceri italiane, chiede l’immediato trasferimento del detenuto in un istituto fuori regione, sia per garantire la sicurezza del personale, sia per favorire un reale percorso rieducativo. Ancora il sindacalista: “Il trasferimento è un atto necessario e urgente. Inviare un segnale forte significa tutelare chi lavora quotidianamente in condizioni estreme e ribadire che il percorso è fondato sul rispetto di regole e persone.” 

Il flash ball in uso alla polizia francese

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, commenta così l’episodio:Apprezziamo molto quanto il Governo ha fatto per il Corpo di Polizia Penitenziaria, sia in termini di assunzioni che di modifiche normative a favore dell’operatività. Ma i responsabili degli atti di violenza in carcere devono essere assolutamente puniti. Se sono detenuti stranieri, devono essere subito espulsi dall’Italia: se invece sono connazionali, devono finire di scontare la pena in un’isola, magari riaprendo Pianosa e l’Asinara. E se invece si trattasse di detenuti con problemi psichiatrici, ebbene si riaprano gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari! Chiunque aggredisce un appartenente alle Forze di Polizia nell’esercizio delle sue funzioni istituzioni, aggredisce non solo la persona fisica ma attacca lo Stato. Lo stesso chi devasta le carceri. E la risposta deve essere ferma e tale da impedire gravi fenomeni di emulazione”. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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