Siamo agli sgoccioli. Si viaggia al ritmo di 2 lezioni la settimana per arrivare, pronti e carichi, all’appuntamento ‘clou’ di giovedì 17 giugno. Quella sera lì, alle 21, ci sarà il saggio finale al cinema-teatro ‘Kristalli’ di piazza Ceriana. Il pubblico sarà ammesso, in ragione del 50% della capienza, che significa 100 persone su 200 posti disponibili. Ovviamente nel rispetto dei protocolli vigenti, che il 17 giugno potrebbero essere diversi, in senso migliorativo, da quelli attuali. 

Il virus non ha fermato Massimo Bagliani, verrebbe da dire. La sua caparbietà, il suo amore per il teatro, la sua voglia di libertà e di diffondere cultura hanno avuto la meglio.
Il tutto con la collaborazione indispensabile della moglie Isabella Cazzola, che con lui cura il Corso di recitazione, e ovviamente con l’aiuto di Paolo Pasquale, proprietario del ‘Kristalli’, che ha messo a disposizione la struttura anche nel periodo di chiusura.

Ieri sera, giovedì, sono stato alla serata di prove. E ho ritrovato il clima degli altri anni: allegria, buonumore, voglia di fare, scuola di teatro e di vita. Lo stesso Massimo ci racconta come è stato lavorare a teatro in periodo di pandemia: “Ci sono 20 partecipanti al corso. Abbiamo iniziato a febbraio ’21 e chiuderemo col saggio del 17 giugno. Ci siamo fermati da metà marzo a metà aprile, quando il Piemonte era in zona rossa, ma abbiamo recuperato tutte le lezioni, provando e rispettando sempre le regole”.

Gli allievi, il 17 giugno, porteranno in scena poesie, monologhi tratti da Shakespeare, Moliere, Rostand, Goldoni e alcune scenette. E questo grazie alla pervicacia che ha animato Massimo e Isabella. Nei mesi scorsi, infatti, si è sentito dire che la musica e il teatro erano superflui, non necessari, ammantando di terrore le nostre esistenze.

“Ma io e Isabella – spiega Baglianiabbiamo moltiplicato gli sforzi per continuare il corso e portarlo a termine. Così, assieme agli entusiasti allievi, ci siamo resi conto di quanto il Teatro sia necessario. Perché il Teatro fa bene, ti insegna a guardare gli altri negli occhi, a non fare la spia e, soprattutto, ti rende libero”. Che belle cose….

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.