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Riceviamo e pubblichiamo la lettera dei lavoratori Tra al presidente Chiamparino.

” Egregio Presidente,

siamo quegli stessi lavoratori del Teatro Regionale Alessandrino che ha incontrato nei mesi scorsi, prima a Vignale e, poi, ad Alessandria. Allora dimostrò interesse alla nostra faticosa e dolorosa vicenda: la storia del Teatro Comunale di Alessandria e dei suoi lavoratori. Alcuni giorni fa ci è pervenuta la lettera di licenziamento da parte del liquidatore del T.R.A. Pur consapevoli  che, la fine degli ammortizzatori sociali, avrebbe inevitabilmente portato al licenziamento; siamo rimasti addolorati, stupiti ugualmente. In cuor nostro abbiamo continuato a credere e a sperare che i Soci della nostra Fondazione si sarebbero responsabilizzati e attivati per addivenire ad una soluzione del nostro dramma lavorativo.

La volontà e l’impegno del Sindaco Rita Rossa, che Lei aveva condiviso in occasione dell’incontro ad Alessandria, ha prodotto una soluzione temporanea:  i lavoratori del T.R.A.,  attraverso una delibera del Consiglio Comunale, che ha stabilito di sostenere l’Amag, sono stati assunti nell’azienda acqua e gas con contratto part-time a tempo determinato.

I soci fondatori, lo ricordiamo, sono la Regione Piemonte, il Comune di Alessandria, il Comune di Valenza, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e l’Amag. Valenza si è fatta carico dell’assunzione di un dipendente, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si è impegnata in un contributo finalizzato alla bonifica del Teatro Comunale, il Comune di Alessandria ha coinvolto direttamente l’Amag per le assunzioni part-time a tempo determinato.

Come Lei sa in questi tre anni abbiamo sopportato stress di qualunque natura, a partire dall’angoscia di essere stati contaminati dall’amianto, alla chiusura del teatro, la perdita del nostro lavoro, il terrore della cassa integrazione, anticamera del licenziamento. Li abbiamo sopportati consci che i responsabili di tali disastri fossero da ricercare nelle amministrazioni comunali e regionali del passato e contemporaneamente fiduciosi nel senso di responsabilità degli amministratori attuali.

Sappiamo che il nostro Sindaco offrirebbe uno strumento per trovare una soluzione occupazionale definitiva, un contenitore  rappresentato da  “Costruire Insieme”,  azienda Speciale del Comune di Alessandria che gestirà i servizi culturali della città, pertanto, spazio perfettamente congeniale alle professionalità di lavoratori che per molti anni si sono occupati di teatro e cultura.

Il nostro passato, la nostra professionalità e la nostra esperienza hanno sicuramente molti legami con il futuro polo culturale che dovrebbe diventare Costruire insieme, che – tra l’altro – ha anche fisicamente la sede nel Teatro Comunale!

Le chiediamo di sostenere fattivamente questa operazione che il Comune di Alessandria non può reggere  in solitudine. Le chiediamo di intervenire tempestivamente perché la nostra storia professionale finirà il 31 di agosto prossimo. Una storia professionale lunga e appassionata. Il diritto di un posto di lavoro acquisito legalmente attraverso un concorso pubblico, insieme ad un’attività quotidiana che ha contribuito a produrre una lunga stagione di eccellenza nella storia del Teatro Comunale di Alessandria,  guardato con grande interesse anche nel panorama nazionale.

Quello stesso livello di eccellenza che nel 2008 portò alla creazione del Teatro Regionale Alessandrino, fortemente voluto dall’allora Presidente Bresso. Fu sottoscritto un protocollo d’Intesa che prevedeva la nascita di una fondazione di partecipazione, i cui fondatori pubblici, come già più sopra ricordato, furono la Regione Piemonte, il Comune di Alessandria e il Comune di Valenza, oltre alla successiva importante adesione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’euforia del momento aveva creato grandi aspettative e il Teatro Comunale di Alessandria era stato definito “secondo polo teatrale della Regione”, con entusiasmanti prospettive. La Regione Piemonte e la Città di Alessandria erano legate da un progetto comune prestigioso, sia per  il nostro territorio che per la Regione che accresceva ulteriormente  il suo potenziale culturale.

Per questo chiediamo che la Regione Piemonte (doppiamente responsabile nei confronti del T.R.A., in quanto socio fondatore, che ne detiene anche la personalità giuridica) e il Comune di Alessandria si uniscano ancora per un progetto comune che possa salvare dalla disoccupazione 14 lavoratori del T.R.A. che chiedono che venga finalmente restituito il loro diritto acquisito al lavoro a tempo indeterminato.

Auspichiamo un impegno urgente e fattivo da parte della Regione Piemonte che,  siamo certi, non vorrà annoverare nella sua storia il fallimento di una fondazione che ha con decisione voluto costruire.

Crediamo che la volontà e la capacità di trovare soluzioni delle principali Istituzioni che ora governano la nostra città e la nostra regione ci possano restituire la fiducia nella politica, quella buona, quella che non compie ingiustizie, quella che è attenta all’intera comunità, quella capace di risolvere i problemi e rispondere ad una burocrazia che a volte schiaccia l’individuo. La politica buona, quella che sa restituire la dignità del lavoro e, quindi, di una vita dignitosa.”

 

I Lavoratori del Teatro Regionale Alessandrino

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