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Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera inviataci dal blogger alessandrino Pier Carlo lava.

I problemi di Alessandria e dei cittadini sono molteplici, non c’è bisogno di fare un grosso sforzo, basta guardarsi intorno per rendersene conto.
Sono tutte questioni di indubbia importanza, ed è più che legittimo che vengano evidenziate da cittadini e politici attivi e attenti alle necessità della collettività e portati all’attenzione dell’opinione pubblica, con il contributo democratico e indipendente dei media locali, come abbiamo più volte avuto modo di constatare.

Problemi sui quali in Consiglio Comunale dovrebbe sempre esserci un ampio dibattito, tendente a trovare delle soluzioni il più possibile condivise con l’opposizione, alfine di perseguire l’interesse primario dei cittadini e dei lavoratori.
Pero non va dimenticato che oggi più che mai, c’è un problema aggiuntivo ancora più grande, rappresentato dalla perdita del posto di lavoro e i dati sull’aumento della disoccupazione, in particolare quella giovanile, che ha da tempo ampiamente superato i limiti fisiologici, raggiungendo livelli assurdi e inaccettabili, lo confermano.
Nelle famiglie colpite, genera disperazione, sconforto, privazioni e determina dei veri e propri drammi esistenziali, che solo chi ci si trova dentro può comprendere a fondo.

La responsabilità primaria di quanto sopra, va ovviamente imputata alla politica nazionale, che dopo anni di incompetenza e corruzione dilagante, nei quali si è esclusivamente preoccupata di tutelare i propri interessi e quelli della minoranza ricca degli italiani, penalizzando la giustizia sociale, anche con leggi di liberalizzazione del mercato del lavoro (presentato come una soluzione per il rilancio dell’economia e dell’occupazione), ma che poi hanno prodotto risultati opposti, ci ha portati nella situazione in cui ci troviamo e della quale stiamo pagandone le conseguenze.

Su questo problema, anche la nostra Amministrazione Comunale, senza per questo volerne mettere in discussione l’operato, dovrebbe riflettere, per cercare di fare al meglio la propria parte, con l’obiettivo d tutelare l’interesse di tutti, cittadini e lavoratori, senza lasciare indietro nessuno. La preoccupazione principale, pur comprendendo le difficoltà della situazione ereditata, non può essere solo quella di far quadrare il bilancio a tutti i costi, con decisioni, a volte affrettate, anche se in parte comprensibili, che purtroppo hanno riflessi importanti per l’occupazione. Va posta quindi la massima attenzione prima di prendere qualsiasi provvedimento che inevitabilmente scateni una guerra fra poveri… e determini lavoratori di seria A e B, come se fosse un operazione inevitabile, l’unico modo per far fronte ai debiti, per migliorare l’efficienza dei servizi e per ridurre le tariffe.

I casi anche ad Alessandria purtroppo non mancano, come la situazione nella quale convivono disperazione, preoccupazione e comprensibilmente rabbia, di tutte le ex cuoche di Costruire Insieme e le loro famiglie, che oltre al servizio di cucina fornivano anche collaborazione e supporto socio educativo, oppure la professionalità dei lavoratori del Tra, chiuso da anni per i noti problemi dell’inquinamento da amianto, che tra l’altro recentemente hanno prestato la loro collaborazione nell’operazione di bonifica in corso al teatro. Nei confronti di questi lavoratori pubblici si dovrebbe perciò esperire ogni possibile soluzione prevista dalle leggi sul lavoro, come il ricorso a ulteriori ammortizzatori sociali, contratti di solidarietà, di part time, interventi di riqualificazione e ricollocazione, ecc., prima che scadano i termini delle attuali tutele (la disoccupazione per le cuoche cessa a marzo e giugno 2014) per evitare che siano abbandonati a se stessi.
Sarebbe un primo e importante segnale, non solo per loro ma anche per tutta la città, il mantenimento di una promessa fatta senza dubbio in buona fede e con convinzione in campagna elettorale e la conferma che non sono stati dimenticati.

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