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Sarà inaugurata giovedì 23 giugno alle ore 18.00 al Gabinetto delle Stampe di Palazzo Cuttica in via Parma ad Alessandria la mostra Fogli da unbestiario immaginario. Un’esposizione curiosa; una selezione proveniente dagli “scrigni-cassettiere” delle collezioni di opere incise del Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne; completata da preziose integrazioni offerte da artisti e collezionisti privati. Il percorso espositivo allestito al Gabinetto delle Stampe è un esempio di come si possa fare arte ispirandosi al mondo animale: il tema del bestiario è da sempre indagato sia in campo letterario che anche; e soprattutto; in campo iconografico.PINO MANTOVANI; con sue le possenti incisioni a puntasecca; indaga il lato domestico del mondo felino – quello che tutti noi in qualche modo possiamo “accarezzare con mano” – captando in questi amatissimi animali atteggiamenti e vezzi con sapienza gestuale impressionante. Anche la giovane artista ticinese CARLA FERRIOLI ama i gatti che ritrae con delicate e sintetiche xilografie cogliendo soprattutto aspetti caratteriali più pacati e intimisti. Quasi con intenti favolistici di lontana memoria nascono le litografie di MARIO SURBONE: opere come “Cervo”; “Cavallo” e “Toro” degli anni ’60 hanno soluzioni disegnative rapide e determinate che si ricollegano a quel modo di illustrare libero e giocoso tipico della genialità picassiana. Particolarissima è una stampa ricomposta a strisce di collage “Anche la scimmia può cadere dall’albero” della indimenticabile artista torinese GIGLIOLA CARRETTI che sembra affidare la vitalità dell’immagine ad un ritmo e a un taglio cinematografico – futurista. Sempre raffinate sono le acqueforti di FRANCO SASSI ( in esposizione “Grillo al sole”; “Farfalla” e “Cavalletta”). Ambedue gli autori alessandrini dimostrano una minuziosa tecnica disegnativa; quasi a livello di riproduzione entomologa. Le incisioni dello scultore-fabbro GIOVANNI TAMBURELLI ritraggono pesci di fantasia con caratteri inventivi assai vicino alla sua più nota e assodata produzione tridimensionale in ferro.Espressionisticamente forti e incisive sono le linoleografie di ENRICO FRANCESCON: le sue “Cicale” e “Tartaruga” dimostrano come il giovane artista alessandrino sappia trarre; dalla tecnica di scavo; stimoli e idee di grande qualità. L’arte incisoria di un maestro come ALBERTO BOSCHI è presente con quattro importanti fogli: due sono tratti da una cartella dedicata ad un racconto di Marcello Venturi “I cavalli del Cinquale”; mentre l’ispirazione dalla poesia montaliana origina una bellissima “Upupa”. In termini quasi impressionistici è espressa una rappresentazione del mondo delle api. Curiosa e anomala è la stampa xilografica su una pagina di libro de “Il cane nella cuccia” di SERGIO AGOSTI. Altrettanto interessanti – e forse più – sono le impressioni a secco; tecnica molto amata e usata dall’artista torinese: candidamente e con leggerezza ha dato vita al gatto; al pipistrello e al moscone. Il lato fantastico e ironico del bestiario è rappresentato dall’inventività varia e multiforme di GIANNI BARETTA che con toni divertiti e tecniche personali da vita a storie visive su “Il formichiere austriaco”; la “Zanzara fossile” e la “Giraffa sonora”. Con lo stesso spirito; sempre da Baretta; sono stati coinvolti in elaborati a quattro mani anche MARIO FALLINI ed ENRICO FRANCESCON. Infine non poteva mancare una interpretazione grafica dello Snark di Roberto Sanesi – del quale è appena terminata; al Gabinetto delle Stampe; la rassegna di carte e incisioni -; efficacemente ripresa dallo scritto di Lewis Carroll “Caccia allo Snark”.A suggellare un rapporto non marginale tra letteratura e arte. La mostra Fogli da un Bestiario Immaginario sarà visitabile fino al 24 settembre.

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