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Prima o poi doveva succedere. E’ successo. La prima sconfitta dell’Alessandria in questo campionato porta la data del 30 dicembre 2016, 2-1 a Livorno, campo dove i grigi non hanno mai vinto. L’avversario si è dimostrato all’altezza (ma si sapeva) e sarà lì con la Cremonese ad insidiare fino alla fine il primato della squadra di Braglia, che dura ininterrottamente dalla prima giornata e ora assegna alla capolista 5 punti vantaggio sulla Cremonese, seconda, e 8 sullo stesso Livorno, che è terzo. Ora vacanze per tutti (una settimana obbligatoria per contratto) e poi due settimane intense di allenamento in vista della ripresa del campionato (22 gennaio) con il mercato a farla da padrone.

LA PARTITA. Bellissima ed equilibrata, giocata a gran ritmo da due squadre da serie B con più occasioni da gol per i grigi che per gli amaranto. Ma conta metterla dentro. Mister Foscarini sceglie il 3-5-2, il collega Braglia risponde col 4-4-2. Il Livorno è aggressivo fin dall’inizio e si gioca molto, perché sa che se perde è fuori dai giochi per il primo posto. Amaranto col piede sull’acceleratore, grigi che difendono e ripartono. Dopo un sinistro di Gonzalez che finisce largo, la capolista passa al 16′: grande azione di Iocolano a sinistra, cross in mezzo e Marras al volo fa 1-0 sorprendendo Mazzoni, coperto. I padroni di casa accusano il colpo ma non ci stanno. Aumentano i giri e trovano il pari  al 27′: Jelenic serve a sinistra Lambrughi, gran giocata per Cellini che ruba il tempo a Gozzi e al volo fa 1-1.
La partita si innervosisce e i livornesi la mettono in rissa, provocando gli avversari e commettendo molti falli, ma l’ottimo arbitro Amoroso distribuisce ‘gialli’ e tiene in pugno la gara. Prima dell’intervallo ancora due occasioni da gol per gli ospiti con Gonzalez su punizione, che Mazzoni respinge di piede, e con un sinistro dal limite di Marras che impegna il portiere in angolo.
Nella ripresa il Livorno parte di nuovo fortissimo e trova il vantaggio al 48′: su un cross di Luci la difesa grigia dorme e lascia colpire di testa Cellini, che gigante non è, per il gol del 2-1 che sorprende anche Vannucchi. La gara è girata e l’Alessandria deve rimontare, il Livorno ha speso molto e rischia. Non tantissimo, per la verità, ma il palo di testa di Bocalon grida vendetta e la conclusione di Fischnaller, nel finale, trova prontissimo Mazzoni, che trema anche su un sinistro del ‘cartero’ che finisce largo di niente.
In mezzo, l’occasione del 3-1 per Cellini, che in contropiede ‘siede’ il portiere ma trova Piccolo che gli leva la palla davanti alla porta vuota.
Come detto, è stata una partita vibrante, senza esclusione di colpi, con grandi giocate e ben arbitrata. L’Alessandria ha perso la gara e, con essa, l’imbattibilità in campionato, anche se sarebbe stato più giusto il pareggio; ma resta lassù, davanti a tutti, con due partite di vantaggio sulla seconda e tre sulla terza. Vedremo che campionato ci restituirà il mercato.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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