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Niente regalo col fiocco a patron Di Masi per i 7 anni di presidenza. Niente vittoria, come l’imprenditore torinese avrebbe meritato. Ma la peggiore partita dell’Alessandria in questo torneo non poteva portare che uno 0-0, ringraziando il portiere Valentini che in due occasioni ha deviato in angolo le conclusioni dei giocatori avversari. Buona squadra la Pianese di Masi, che sarà sì matricola, che avrà sì avuto 6 assenti, ma ha giocato a memoria con applicazione, dedizione, sacrificio e per un’ora abbondante ha comandato la partita. Periodo nel quale i grigi hanno faticato, confusi tatticamente e penalizzati da due giocatori in cattiva condizione: Casarini, prodigo di parole e consigli per i compagni mentre lui ‘cammina’, e Di Quinzio, atleticamente imbarazzante, sempre nascosto e fuori dalla partita. Dopo i cambi di Gregucci (“meno male che ce ne sono 5” dirà alla fine) e il leggero, ma normale, calo atletico dei toscani, l’Alessandria ha spostato in avanti il baricentro ma non ha mai tirato in porta. Ciò nonostante i grigi in classifica sono ancora lì, dentro la griglia playoff, che è l’obiettivo minimo stagionale, ma il lavoro da fare per il tecnico mandrogno è enorme, come lui stesso ha sottolineato nel post-gara: “C’è da migliorare gambe, testa, atteggiamento, scrollandosi di dosso la paura e pensando ad aggredire gli avversari”. Ma ci vuole tempo, non è che schioccando le dita si ottiene tutto. Basterà per arrivare nelle prime dieci? Il tempo e il campo ci diranno. 

LA PARTITAGregucci presenta il 3-5-2  con la ‘sorpresa’ Di Quinzio a centrocampo,  Masi risponde con il 4-3-1-2, orfano di 6 elementi. La partita scorre via brutta e noiosa, senza emozioni, con i bianconeri ospiti che comandano il gioco e i grigi di casa confusi e inconcludenti. Risultato: note scarsissime. Al 16′ Rinaldini avanza e conclude da 25 metri, tiro indirizzato all’incrocio ma non fortissimo, Valentini vola e la mette in angolo. E per i ‘taccuini’ il 1° tempo finisce qua.
Nella ripresa Gregucci cambia: subito dentro (46′) il frizzante Cleur per l’impalpabile Gilli, poi Gazzi (finalmente, dà ordine in mezzo) al 55′ per Di Quinzio, quindi Castellano al 65′ per Casarini. E l’Alessandria, con il centrocampo che corre e si muove, avanza il baricentro e non subisce più. Ma il primo brivido è per i tifosi grigi: al 54′ Manicone va via a sinistra e crossa, Rinaldini potrebbe concludere ma è provvidenziale la diagonale di Celia che chiude in scivolata; al 64′ Latte Lath, nuovo acquisto bianconero, va alla conclusione (alta) e Cosenza, nella circostanza, lo contrasta e si infortuna, sostituito dopo qualche minuto da Prestia. Al 68′ stacco di testa del centravanti ivoriano e Valentini alza in angolo; al 79′ Martignago (entrato per Arrighini) si infila in area su imbeccata di Suljic, Dierna lo chiude in angolo intervenendo sul pallone: il pubblico invoca il rigore, ma in campo nessun giocatore protesta. Le immagini confermano. Al minuto 81′ primo tiro in porta dell’Alessandria (evviva!): la difesa ospite respinge su angolo, Cleur tira da 30 metri e la palla, debole, rimbalza due volte prima di arrivare in braccio a Vitali. All’84′ ultima emozione: Latte Lath va via a destra e mette palla al limite, dentro la mezzaluna Pedrelli (subentrato a Benedetti) spara alto col destro. Game over.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.