Un esperimento volto a dimostrare la potenza della rete 5G e al contempo, prendendo spunto dalla robotica utilizzata in medicina, impiega la tecnologia per eseguire un tatuaggio. E’ quanto successo a Stijn Fransen, un’attrice olandese, che si è fatta tatuare da un braccio robotico, controllato, tramite una connessione 5G, da un tatuatore che si trovava in un altro luogo.

 

Ai comandi del robot c’era il tatuatore Wes Thomas, artista londinese appassionato di tecnologia. Thomas aveva ideato l’esperimento durante il lockdown insieme a un esperto di robotica: insieme hanno progettato il braccio robot, hanno ideato lo speciale ago da tatuaggio e hanno stampato il tutto in 3D. Prima di effettuare il tatuaggio su Stijn Fransen si sono esercitati su frutta e ortaggi, cercando di raggiungere il minimo margine di errore possibile.

 

Hanno quindi montato sul robot motori elettrici e attuatori e lo hanno collegato a uno smartphone 5G. L’esperimento è stato un saggio delle potenzialità derivanti principalmente dal ridottissimo tempo di latenza, cioè il tempo che intercorre tra l’istante in cui l’operatore “ordina” e quello in cui il robot esegue, infatti, la rete ultraveloce ha risposto perfettamente, permettendo al tatuatore di controllare il robot da remoto, praticamente senza latenza e senza perdite di segnale. Speciali accorgimenti progettuali hanno permesso ai due di realizzare un ago estremamente sicuro, che anche in caso di errore umano non avrebbe potuto penetrare a fondo nel braccio della modella.

L’esperimento, per quanto sia il primo nel suo genere, non rappresenta una novità assoluta: le reti di comunicazione ultraveloci di ultima generazione hanno già permesso la realizzazione di veri e propri esperimenti chirurgici a distanza, anche se per ora solo su modelli artificiali o su cadaveri.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"