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L’Alessandria pareggia 1-1 a Renate e guadagna 1 punto sulla Cremonese seconda, mentre il vantaggio sulla terza, l’Arezzo, scende da +13 a +11. Numeri pazzeschi, se ci pensate, per una squadra che è ancora imbattuta e ha vinto 13 partite su 17 pareggiandone 4 (tutte per 1-1).
Ieri al ‘Città di Meda’ l’undici di Braglia ha provato a vincere ma non ce l’ha fatta, forse un po’ distratta in partenza. La formazione grigia ha preso gol in maniera incredibile: in possesso di palla e sotto controllo, Vannucchi sbaglia il rinvìo (primo errore della stagione) e la palla s’impenna, Gozzi sorpreso salta per anticipare un avversario e mette in angolo. La battuta del corner (13′) manda la palla sul secondo palo dove Mezavilla salta fuori tempo e si fa sorprendere da Teso, che insacca di testa il vantaggio nerazzurro.
Gonzalez e compagni non si fanno intimidire e prendono campo, provano a reagire e trovano il pari venti minuti dopo, al 33′, quando una percussione di Cazzola, dopo il ‘triangolo’ di Bocalon, viene chiusa da un destro che, complice una deviazione, prende una traiettoria imparabile e finisce in rete: 1-1.

Nella ripresa Braglia toglie Fischnaller e inserisce Nicco, e l’Alessandria prende possesso della metà campo avversaria per provare a vincere. Le occasioni da gol non saranno tantissime, ma per tutta la ripresa c’è la sensazione che il gol possa giungere da un momento all’altro. Il Renate soffre ma resiste, Bocalon lascia il posto a Marconi e Gonzalez prova a inventare qualche giocata, sfruttando i movimenti del nuovo entrato. Ci va vicino un paio di volte, ma la squadra di Foschi fa molta densità in area e riesce a chiudere tutti gli spazi.
Finisce 1-1, ma il punticino serve all’Alessandria per allungare in classifica perché la Cremonese perde a Lucca (1-0 e un espulso) e scivola a meno 7. Guadagna qualcosa l’Arezzo, che espugnando Prato (ieri) riduce il distacco da 13 a 11 punti.

Domenica si torna in campo: al ‘Moccagatta’ alle 16.30 i grigi ospitano la Lupa Roma.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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