Clinica, didattica e ricerca: le attività della Medicina Interna

Il direttore della struttura a direzione universitaria Luigi Castello traccia il bilancio dei primi mesi

 

Luigi Castello, eporediese, classe 1974, è il primario della struttura a direzione universitaria di Medicina Interna dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria da quasi un anno. In occasione del prossimo avvio del Corso di Laurea in Medicina traccia alcune riflessioni sull’attività clinica, di didattica e di ricerca avviati nella struttura di Medicina, una sfida avvincente e di grande responsabilità, come spiega: “Il reparto di insegnamento e la ricerca clinica sono strettamente connessi, la presenza di studenti che dovranno esercitarsi per indentificare i problemi del malato è uno stimolo costante al miglioramento. Questi primi dieci mesi sono stati molto intensi e stimolanti sotto molti punti di vista. Ho lavorato su più fronti: clinico-organizzativo, didattico e di ricerca.

Al mio arrivo ho trovato un gruppo di medici e infermieri con grandissime doti professionali e umane; la squadra, tuttavia, aveva subito perdite, in seguito a trasferimenti verso altri ospedali e pensionamenti, e andava potenziata. A tal fine sono già stati espletati due concorsi per l’assunzione di dirigenti medici e il terzo lo faremo giovedì prossimo. Grazie alla disponibilità della Direzione Generale, in questo modo, andremo a potenziare l’organico della Medicina Interna che rappresenta una struttura cardine all’interno di ogni ospedale e lavora al servizio di tutta l’Azienda. Al fine di migliorare la nostra efficienza “di sistema”, stiamo lavorando con la Direzione Sanitaria, con la Struttura di Sviluppo Strategico e Innovazione Organizzativa, con la Direzione delle Professioni Sanitarie e con tutti i primari per ottimizzare i percorsi clinici dei pazienti. Con questo lavoro, siamo fiduciosi che riusciremo a ridurre i tempi di degenza e a incrementare la qualità delle cure, con ricadute positive anche sulla limitazione dei costi.

All’interno della struttura, con l’aiuto prezioso della Coordinatrice Infermieristica e dell’Ufficio Qualità, stiamo lavorando per ottenere la certificazione ISO 9001 sui processi relativi al ricovero ospedaliero e contiamo di raggiungere tale importante obiettivo nei prossimi mesi.

Sul piano clinico, abbiamo avviato due ambulatori specialistici: uno rivolto ai pazienti che, alla dimissione dal Pronto Soccorso o dal reparto, presentino la necessità di una presa in carico ambulatoriale a breve termine per avviare o proseguire l’iter diagnostico e terapeutico. Il secondo ambulatorio è relativo al trattamento e al controllo nel tempo dell’ipertensione arteriosa, importante fattore di rischio per complicanze cardiovascolari e non solo.

Sul fronte della didattica, abbiamo accolto numerosi studenti di Medicina per il tirocinio professionalizzante, specializzandi di Medicina Interna e di Medicina d’Urgenza e studenti di infermieristica. In collaborazione con il Corso di Laurea in Infermieristica e della Direzione dell’Azienda, abbiamo allestito un centro di simulazione interno dove si tengono molte esercitazioni per gli studenti ma anche corsi di formazione e aggiornamento rivolti ai dipendenti, sia medici che infermieri.

All’interno del reparto, al quinto piano, sono in corso i lavori per la ristrutturazione e la messa a norma di un locale che diverrà l’aula didattica, utile per lezioni, esercitazioni e discussioni di casi clinici. Un punto di riferimento per gli studenti, gli specializzandi e non solo.

Sul fronte della ricerca la collaborazione con il DAIRI, diretto dal Dott. Maconi, è costante e proficua. Sono in cantiere molti progetti e presto partirà l’arruolamento di pazienti per nuovi studi, in continuità con le mie precedenti esperienze ma con il valore aggiunto di numerose collaborazioni che ho potuto avviare dopo il mio arrivo ad Alessandria: stiamo lavorando a nuovi progetti in collaborazione sia con colleghi dell’UPO, come il Prof. Invernizzi nell’ambito riabilitativo, sia con numerosi colleghi ospedalieri dell’Azienda su diversi fronti. Indubbiamente il vantaggio di potere contare sul supporto di una Struttura di alto livello, consolidata a livello locale e divenuta riferimento regionale, è di grande importanza per la crescita scientifica della nostra comunità. Auspico che i grandi sforzi, che tutti insieme stiamo profondendo, portino al compimento del percorso, a mio avviso unico e imprescindibile, di trasformazione di questa Azienda Ospedaliera in ospedale di insegnamento quale polo formativo per l’UPO e di ricerca alla luce del percorso verso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. In questo modo, la presenza del Corso di Laurea di Medicina, che nell’estate del 2024 vedrà i primi laureati “alessandrini”, e gli investimenti messi in campo dall’Università del Piemonte Orientale per la costruzione del Campus, acquisiranno pieno significato e saranno parte integrante di un processo di crescita con ricadute positive per la città di Alessandria e dei territori circostanti. In conclusione, penso che sia importante lavorare per far sì che l’Ospedale, già riconosciuto nel quadrante come riferimento per l’alta specializzazione e l’eccellenza clinica, diventi anche centro di attrazione per i futuri studenti di Medicina”.

Va ricordato che la Medicina Interna è una delle prime strutture che accoglie gli studenti: come si integrano con le attività e quali sono le aree di eccellenza che caratterizzano la struttura il prof Castello lo spiega così: “Come anticipato, la struttura accoglie numerosi studenti per il tirocinio; limitando l’osservazione agli studenti di medicina, il reparto è meta degli studenti del terzo e del quarto anno, ovviamente con obiettivi formativi diversi. La Medicina Interna rappresenta una delle discipline fondamentali per la formazione dei futuri medici. In tale contesto, può sembrare strano ma non sono particolarmente rilevanti aree di eccellenza su singole patologie, che pure coltiviamo al nostro interno; per gli studenti, infatti, è molto più utile apprendere il metodo clinico, imparare a comunicare con le persone, a raccogliere tutte le informazioni utili per formulare delle ipotesi diagnostiche, a visitare in modo efficace e rispettoso, a identificare i problemi dei pazienti, a comprendere le priorità e a mettere in atto un piano di lavoro efficace, sia dal punto di vista diagnostico (pianificazione di esami) che terapeutico. Questo è quanto cerchiamo di fare, con l’encomiabile impegno dei tutors, che riescono a conciliare queste attività con i pressanti impegni assistenziali cui sono chiamati tutti i giorni. Per quanto riguarda l’integrazione tra didattica e ricerca, penso che vi sia un legame talmente profondo da rendere le due attività inscindibili. Basti pensare che, da sempre, il percorso di studi universitario trova il suo compimento nella tesi di laurea che è un vero e proprio lavoro di ricerca, condotto con rigore scientifico; per potersi laureare, tutti gli studenti devono svolgere una attività di ricerca che si concretizza nella tesi di laurea. Alcuni studenti del nostro corso di laurea con particolare interesse per l’attività di ricerca, inoltre, possono ambire al “percorso di eccellenza”, che prevede un’attività di ricerca più estesa, svolta sia in ambito clinico che nei laboratori delle scienze di base, sotto la supervisione di un docente responsabile. Questa affascinante opportunità ha avuto molto successo tra gli studenti del corso di laurea di Novara e, grazie al Prof. Ladetto, è ormai una realtà consolidata anche all’interno dell’Ospedale e dei Laboratori di ricerca di Alessandria”.

Proprio a proposito di innovazioni nei servizi, quello della nutrizione clinica è stato completamente ridisegnato a tutto vantaggio del paziente, come spiega Castello: “Ho sempre dato grande importanza alla nutrizione clinica e, anche per questo, ho accolto con grande favore il fatto che in questo Ospedale il servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica rientrasse nella struttura di Medicina Interna. Abbiamo recentemente ristrutturato il servizio, dotandolo di due ambulatori dedicati. La figura di riferimento è la Dott.ssa Favareto, affiancata da tre dietiste e, da alcuni mesi, grazie ad una convenzione con l’Università di Padova, da una giovane specializzanda che svolge il tirocinio presso la nostra struttura e presso l’Ospedale Infantile, sotto la guida del Dott. Pini Parto e del Dott. Felici. L’attività del servizio è estremamente articolata a livello ospedaliero (consulenze nei reparti per acuti e di riabilitazione), ambulatoriale e domiciliare. Un’altra caratteristica importante del servizio è la presa in carico dei pazienti in modo trasversale, spesso in collaborazione con altri specialisti (gli stessi internisti, gli psichiatri, i gastroenterologi, i fisiatri, i chirurghi per citare alcuni esempi), con altre figure professionali, come i logopedisti e gli infermieri e con i medici e gli altri professionisti del territorio. Gli ambiti sono ampi, dall’identificazione delle alterazioni nutrizionali e metaboliche dei pazienti affetti da patologie acute, alla nutrizione artificiale, sia enterale che parenterale, nei pazienti che non possono alimentarsi per via naturale. Da quest’anno, inoltre, è stato aperto l’ambulatorio mirato alla presa in carico dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare con l’intento di estendere l’intervento ad un aiuto multidisciplinare nel contesto di un più ampio progetto Regionale. In conclusione, un servizio che presenta numerose risposte alle esigenze dei pazienti con malnutrizione, obesità o disturbi alimentari”.

Quest’anno entra in corsia una nuova coorte di studenti, come già ricordato da Luigi Castello, che si rivolge direttamente agli studenti con questo messaggio: “Care Studentesse e cari Studenti, anche quest’anno si rinnova l’emozione dell’avvio dell’Anno Accademico e di tutte le attività didattiche, compreso il tirocinio. Ricordate che siete in ospedale; tenete sempre un comportamento adeguato, siate rispettosi delle persone, delle sofferenze e del lavoro di tutti. Considerate ogni minuto di tirocinio come un momento prezioso per la vostra formazione; abbiate un atteggiamento proattivo, quindi siate intraprendenti. Cercate di “fare” quanto più possibile, usate le mani e il fonendoscopio: raccogliete le anamnesi, visitate i pazienti, seguite i ragionamenti clinici dei tutors e ragionate a vostra volta, fate domande e prendete nota delle cose non chiare in modo da ridiscuterle con i tutors e approfondirle con lo studio. Buon tirocinio a tutti!”

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x