La provincia di Alessandria  è una delle zone con un numero di sentieri ben segnalati e tracciati da far invidia alle regioni o zone più rinomate per il turismo cosiddetto lento.

 

La varietà del suo paesaggio, pianura, colline e montagna, l’impegno delle Associazioni di volontari che ne curano costantemente la segnaletica e la percorribilità dei sentieri e la possibilità di affrontare una mezza giornata all’aria aperta senza troppi consumi di carburante ed a prezzi accessibili, aiutano a far comprendere al visitatore che la riscoperta della propria provincia parte dal visitarla a piedi con lo zaino in spalla.

Il Sentiero dei calanchi di Merana

Uno dei sentieri perfetti per questo periodo, per le fioriture di ginestre o per le orchidee selvatiche, per le conformazioni geologiche, per alcune testimonianze storiche di pregio e per la non esagerata difficoltà (occorre comunque attenzione in alcuni tratti un po’ scivolosi in caso di pioggia e ad un piccolo guado) è l’Anello dei calanchi di Merana.

 

Contrassegnato con il caratteristico simbolo CAI bianco/rosso e segnato con il numero 575 il percorso inizia e finisce dallo spiazzo (dove si può parcheggiare) vicino alla struttura della locale pro loco e, una volta abbandonato l’abitato, attraversa i boschi di ciliegi, carpini neri, castagni e cerri e grazie ad alcune varianti si può abbreviare il percorso qualora uno non ce la facesse o non avesse più voglia di completare l’anello.

 

La bellezza paesaggistica dovuta ai Calanchi (formazioni geologiche create sul terreno di tipo sedimentario dall’azione erosiva dell’acqua e del vento), che dà all’ambiente circostante un aspetto quasi lunare rende questo percorso antico, dove il tempo sembra quasi scorrere più lento.

 

Si incontra nella prima parte la torre di avvistamento di Merana dedicata a San Fermo, a cui è dedicata anche la vicina chiesetta e la collina e, oltre ai calanchi, lungo il percorso, si incontrano le caratteristiche Murion, forme di erosione su due tipi di marna dalla caratteristica sagoma di pseudo fungo e che ricordano un po’ le formazioni del vicino parco regionale di Piana Crixia nella limitrofa provincia di Savona.

 

Se non si volesse scarpinare ma si volesse invece conoscere i paesi limitrofi si può visitare la non distante Roccaverano con la sua caratteristica torre di avvistamento medievale. Non distante da Roccaverano è visitabile quella di Vengore che offre una vista stupenda su tutto il territorio circostante, infatti, narra la leggenda che si riesca a vedere il mare, oppure se si cercano altri borghi caratteristici, Mombaldone è vicinissimo ed è un piccolo gioiello per gli appassionati dei piccoli centri medievali.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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