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Un centinaio di sculture costruite con più di un milione di mattoncini Lego, distribuite in un piano espositivo di 1600 mq, il pubblico elogio della CNN (“una delle 10 mostre da non perdere al mondo”), un tour in giro per il globo che in Italia ha toccato Roma e, fino al 29 gennaio, Milano, precisamente presso la Fabbrica del Vapore. Nemmeno un uomo abituato al successo con l’incarico di avvocato societario newyorkese come Nathan Sawaya avrebbe potuto immaginare che tali affermazioni sarebbero potute essere associate alla sua persona. Invece, ciò è successo, il tutto grazie alla sua viscerale passione per i mattoncini colorati, che l’ha portato ad abbandonare la propria carriera lavorativa, diventando così atipico artista a tempo pieno, e gli ha permesso di organizzare un’innovativa mostra personale chiamata “The Art of the Brick”.


Non ci si faccia traviare dalla natura giocosa della materia prima, Sawaya prende molto sul serio la sua arte fatta coi Lego, che concepisce come un modo per “democratizzare la storia dell’arte”. Proposito altruistico, al quale si abbina la necessità di esprimere le proprie emozioni personali e i “capricci universali”, resi concreti da numerose composizioni stupefacenti per creatività, definizione e cura dei dettagli. Da non perdere il t-rex made in Lego, realizzato a grandezza naturale, fatto con la bellezza di 80.020 pezzi, idolo dei più visitatori più piccoli.

Stefano Summa
@Stefano_Summa

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