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Ieri sera era il momento clou della stagione. Alle 21.15, al teatro Kristalli di Alessandria, è cominciato il ‘saggio finale’ del 5° corso di recitazione organizzato e tenuto da Massimo Bagliani, in collaborazione con la moglie Isabella Cazzola, la sua ‘polvere magica’, e la coreografa Martina Pasino.
E il “Facciamo teatro” di quest’anno ha funzionato meglio perché c’era lo ‘SPIRITO’.
Quale spirito? Ma lo spirito giusto, lo spirito giovane, che non guarda la carta d’identità ma l’anima delle persone. Quello con cui affrontare un corso di recitazione come questo che, divertendosi, obbliga a fare i conti con sé stessi, con i propri limiti e le proprie paure sotto l’occhio vigile del gufo bianco
(prestato dalla famiglia Ardesi) simbolo del corso da quest’anno, appollaiato su un tavolino nero nell’angolo di sinistra, guardando il palco.
Una presenza beneaugurante e portafortuna, così definita da Bagliani presentando lo spettacolo fra battute, calembour e giochi di parole.

La serata è partita col video promozionale del prossimo corso, il 6°, da novembre ’19 a maggio ’20, proseguendo con due balletti, uno maschile e uno femminile, trascinati da due canzoni irresistibili, “YMCA” dei Village People e “Sex Bomb” di Tom Jones, che hanno aiutato i tesissimi allievi a rompere il ghiaccio innescando il feeling con la sala.
La musica, si sa, aiuta, è linguaggio universale. E poi via alle 15 uscite teatrali, tutte in sequenza, da serie e impegnate a divertenti ed esilaranti, legate fra loro da un ‘fil rouge’, l’attor nostro Massimo Bagliani che ha introdotto, spiegato, suggerito, aiutato i propri allievi, entrando in scena al momento giusto per sopperire alla ‘memoria vacante’ di qualcuno che, dal vivo, si girava verso la quinta dicendo “non mi ricordo più cosa devo dire…”. Fantastico! Quello è stato il momento dell’esplosione del pubblico, il momento centrale dello spettacolo. Il momento ‘sanitario’. Eh sì, perché le due gag del Pronto Soccorso e della Farmacia hanno scatenato le risate. Prima con la simpatica Erminia Millemali, interpretata da una brillante e allegra signora 75enne con il dono naturale della vis comica, che fa impazzire il medico di turno con le sue strampalate richieste in vista di un prossimo matrimonio con un 92enne del ricovero, poi, come detto, la farmacia col giovanotto imbranato e mangia-parole alla ricerca di un calmante per il figlio di 6 mesi.

Nel ‘prima’, c’è stato spazio per l’Otello di Shakespeare (amatissimo da Bagliani e da lui introdotto alla grande) e Maria Stuarda di Schiller, famose tragedie con scene interpretate molto bene da 2 quasi-attori (Otello) e 2 quasi attrici (Stuarda); nel ‘dopo’, per il difficile monologo Lettera d’amore di Karl Valentin (comicità no sense), recitato da Monica Moccagatta. Queste tre cose, insieme, erano la parte più impegnativa dello spettacolo.

Intorno al tutto, poi, gli aspiranti attori hanno presentato scenette varie su vacanze fra donne, complicità femminile, amanti incrociati, con spazio regalato alla poesia (libera interpretazione di ‘A Silvia’ di Leopardi), ai ‘luoghi comuni’ dei funerali, fra l’ipocrita mestizia e il generale menefreghismo, alle attualissime battute sugli smartphone, realistica denuncia della magica scatoletta che oramai impedisce a gran parte dell’umanità di pensare, generando un diffuso rimbambimento. Insomma, la vita.

Fra un grazie e l’altro, Massimo ha citato il patron del Kristalli, Paolo Pasquale, titolare anche dell’Alessandrino, al cui cartellone teatrale invernale i due stanno lavorando.

Poi il gran finale, riservato ai Cantori di piazza Ceriana, di nero vestiti in stile ‘Amici miei’, impegnati in un divertente coro sulla ‘mobilità della donna’ ispirato al ‘Rigoletto’.

Un saggio divertente, che migliora anno dopo anno, con mastro Bagliani che alza gradualmente l’asticella delle difficoltà facendo crescere l’impegno e le capacità dei frequentatori. E mi è parsa significativa la presenza, in sala, di qualche ex allievo che ha sottolineato la nostalgia del corso, e del desiderio di tornare a farlo. Ma ci sarà tempo.
In estate, su questo sito, vi terremo informati delle modalità. E la voglia cresce…..

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.