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Sono passati alcuni anni ormai, dalle mostre di Degas avvenuta nel 2012 e, seguita l’anno successivo da quella dedicata a Renoir, che avevano riscosso un grande favore del pubblico torinese e non, che il capoluogo subalpino è ancora protagonista assoluto e continua a stupire con una nuova e imperdibile offerta culturale, che delizierà gli appassionati del genere impressionista.
La collaborazione tra la città di Torino e l’asse Museé D’Orsay e gruppo Skira, si consolida e si rinnova con una straordinaria esposizione dedicata a Claude MONET(1840-1926), pittore visionario e capofila della grande stagione impressionistica accanto ad altri artisti dalle capacità straordinarie quali Manet, Renoir, Degas, Pissarro, Sisley e Cezanne.
Il museo parigino D’Orsay, unitamente all’Orangerie, sono le due istituzione che conservano la più importante collezione di quadri di Monet ed ha concesso di portare oltre confine più di quaranta opere, alcune mai esposte prima nel nostro paese, per dare vita e lustro ad una mostra monografica mozzafiato, dedicata al percorso pittorico del grande Monet, ed esposte alla galleria Gam dal 2 ottobre fino al 31 gennaio 2016.
Tra le opere esposte, ricordiamo tra tutte “Le Dejeuner sur l’herbe” che da sola vale il prezzo del biglietto, “Essai de figure en plein air: Femme à l’ombrelle tournè e vers droite”, “La Pie (La gazza)”, “Régates à Argenteuil”, “Un coin d’appartement”, “Les Villas à Bordighera”, “La Cathedrale de Rouen”, che ne documentano e testimoniano i momenti più significativi e salienti, le svolte, dagli esordi fino alla maturità.
La curatela della mostra è affidata a Xavier Rey, conservatore presso il Museo D’Orsay, profondo conoscitore e specialista dell’opera del pittore, e Virginia Bertone, conservatrice della Gam di Torino che hanno permesso nella nostra città di poter rivivere l’impressionismo e la sua magia attraverso le pennellate di colui che è considerato il vero padre del movimento, appunto Claude Monet.
Ma chi è Monet? Senz’altro un pittore che ha rivoluzionato il corso della pittura moderna, rifiutando il chiaroscuro ed il nero cercando di catturare la luce e farla entrare nelle sue opere, disegnando il cielo e l’acqua in maniera straordinaria ed unica, introducendo le ombre colorate e le pennellate spezzate, che si possono ammirare nel quadro “regate ad Argentuil” disegnato en plein air, cioè con il fluire dell’aria e dell’acqua.
Ma sicuramente quei cieli e quell’acqua sono anche l’espressione della sua anima più profonda, attraverso le sue declinazioni, commossa , inquieta, o velata di grande malinconia.

Michele Minardi

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