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Semplicità e gioia nelle tradizioni natalizie delle famiglie del passato

Abete, presepe, tombola casalinga e Messa di mezzanotte

Cartolina-Natale-1970Tanti sono i modi per rendere piacevole il periodo natalizio, tante le tradizioni che si sono tramandate di generazione in generazione, tante quelle che si sono perse. Purtroppo, al giorno d’oggi, lo spirito del Natale si sente sempre meno. Un po’ per il periodo cupo che si sta attraversando e, un po’, perché si è sempre più disincantati. Nell’epoca in cui la semplicità regnava sovrana, le cose erano diverse. Tra le tradizioni che sono rimaste invariate, benché sovente suscettibili a rinunce e modifiche, troviamo la composizione dell’albero e del presepe. In molti, però, ricordano anche tradizioni di una generazione ormai passata. Fino a qualche tempo fa, molti bambini usavano preparare delle letterine colorate, semplici e tenere, per ringraziare i parenti. Esse venivano nascoste sotto il piatto degli interessati che, magistralmente, fingevano di non accorgersene. I nonni e gli zii, dopo aver “scoperto” il delicato pensiero dei nipoti, come segno d’apprezzamento, erano soliti regalare qualche soldino. Il menù era tradizionalmente a base di pesce, ma, la protagonista indiscussa, era la frutta, che veniva donata ai bambini, i quali accoglievano il gesto con molto entusiasmo.
Anche andare a Messa la sera della Vigilia è una tradizione sempre meno in diffusione. Dopo il cenone era consuetudine divertirsi giocando a “Tombola” e poi andare in Chiesa. Al termine della Messa, ognuno ritornava nella propria dimora a posizionare Gesù bambino nella culla, senza perdersi troppo in chiacchiere. D’altronde, “perdersi in chiacchiere” è una peculiarità di questi nostri giorni che, volenti o nolenti, mostrano sempre meno attrazione verso la semplicità.

Giada Guzzon

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