Venerdì 16 settembre – ore 21, ingresso libero – alla Fondazione Luigi Longo (via Baudolino Giraudi 421- Castellazzo Bormida), si terrà un appuntamento davvero imperdibile, infatti la rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore“, ospiterà il fondatore e presidente onorario di Slow Food, Carlo Petrini e la pima nazionale dello spettacolo “Ma Mu Mo – Mangiare Musica Monferrato” scritto e interpretato da Paolo Enrico Archetti Maestri leader degli Yo Yo Mundi. Nella prima parte della serata Carlo “Carlin” Petrini ci parlerà di sviluppo sostenibile, di clima – o meglio di rapporto tra cibo e ambiente – e naturalmente di Monferrato raccontandoci “gustosi” aneddoti, come solo lui sa fare, con la sua verve, la sua determinazione, la sua innata simpatia. Interloquiranno con lui il monferrino Michele Filippo Fontefrancesco, docente all’Università delle Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Ginevra Prati giovane produttrice vitivinicola in quel di Strevi. Un incontro frizzante dedicato al nostro territorio, ma denso di significati profondi, perché è dalla sostenibilità, dal clima, dalla solidarietà, dall’istruzione, dalla cultura e dalla memoria che dobbiamo ripartire per immaginare un mondo migliore di questo. E poi ci sarà un momento in cui si volerà alto in cui, sollecitato per bene, l’agnostico e repubblicano Carlin ci racconterà dei suoi rapporti con Papa Francesco, con il novello re Carlo III e con i suoi amici musici Yo Yo Mundi! Sarà proprio Carlo Petrini, infatti, a fare da padrino al debutto dello spettacolo “Ma Mu Mo – Mangiare Musica Monferrato” scritto e interpretato da Paolo Enrico Archetti Maestri – chitarra, voce, bouzouki – con Laura Merione al violino -, Simone Lombardo alla cornamusa, alla ghironda e ai flauti e Elisa Testa alla voce e all’organetto. Ma Mu Mo ha radici lontane ideato e scritto da Paolo – con la collaborazione di Pier Ottavio Daniele -, ora viene presentato in una forma completamente rinnovata; si tratta di un vero e proprio viaggio – goloso e curioso – attraverso storie, suoni, sapori, incantesimi e miraggi del Monferrato. Storie di cibo, vino, cultura contadina e tradizioni e di tutti quei minimi accadimenti della storia che chiamiamo memoria. Una manciata di racconti – spesso divertenti e iperbolici – mescolati a brani avvolgenti e giocosi, suonati con strumenti acustici e tradizionali – in parte tratti da “Munfrâ”, fortunatissimo album degli Yo Yo Mundi. “Come danzava ai bei tempi il Monferrato, pieno di storie e tipi di ogni genere, piemontese, lombardo e ligure, cosmopolita e ricco di grano e rugiada, opulento come una bella polenta, con strade piene di miraggi e incantesimi”, scriveva Paolo Conte dopo aver ascoltato “Munfrâ” e proprio quei miraggi e quegli incantesimi evocati dal genio astigiano, saranno il cuore di questo concerto spettacolo.  Ecco una breve bio dei protagonisti della serata: Carlo Petrini, nato nel 1949 è pensatore, giornalista, autore e sostenitore di un sistema alimentare sostenibile. Presidente e fondatore di Slow Food (1989) e dell’Università di Scienze Gastronomiche (2004). Da oltre trent’anni Petrini svolge un ruolo importante nella conservazione e promozione della biodiversità in tutto il mondo. Nel 2004 ha lanciato Terra Madre, una rete di migliaia di piccoli produttori ora presente in 150 paesi del mondo, che credono fermamente nel potere del cibo “Buono, Pulito e Giusto”. Nel maggio 2016 è stato nominato Ambasciatore Speciale della FAO per il programma Fame Zero in Europa. È autore di numerosi libri tra cui “Terrafutura” (2020) ultimo uscito, che nella forma di dialogo con Papa Francesco affronta, attraverso la lente dell’ecologia integrale, alcuni tra gli aspetti più problematici della società attuale. Come giornalista scrive sulle principali testate giornalistiche italiane, trattando temi quali: sviluppo sostenibile, gastronomia e rapporto tra cibo e ambiente. Michele Filippo Fontefrancesco (Alessandria, 1983) è ricercatore di Antropologia culturale presso l’Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo dove coordina il corso di laurea in Scienze e Culture Gastronomiche. La sua ricerca approfondisce il legame tra cibo e sviluppo locale, con particolare attenzione all’ambito rurale in Europa ed Africa. Più volte i suoi lavori hanno analizzato la realtà del Monferrato, delineando le traiettorie di sviluppo tra passato e futuro che si intrecciano con la storia e tradizione di questa terra e la capacità di ripensarne le istituzioni e le forme di aggregazione. Tra le sue più recenti pubblicazioni Food Festivals and Local Development in Italy (Palgrave, 2020), Il Cibo del Futuro (Carocci, 2021), The Atlas of the Ark of Taste in Tanzania (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2021), L’Atlante delle Filiere (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, 2021). Ginevra Prati è una imprenditrice vitivinicola nata e cresciuta a Castellazzo Bormida. Laureata in Economia del Turismo e con un Master in Wine Culture & Communication all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, a 22 anni prende le redini dell’azienda vitivinicola di famiglia, Oddone Prati, a Strevi, borgo vicino ad Acqui Terme. In poco tempo, Ginevra ha ampliato l’attività di famiglia aprendosi all’accoglienza di turisti con picnic in scenari suggestivi, tour in jeep per le vigne e degustazioni di vini tipici del territorio. Attualmente, grazie alla collaborazione con l’enologo Nicola Biasi, premiato miglior giovane enologo d’Italia 2021 da Vinoway, Cult enologist al Merano Wine Festival, sta lanciando una nuova e innovativa linea di produzione di vini. Ricordiamo che questa manifestazione culturale – curata artisticamente da Paolo E. Archetti Maestri ed Eugenio Merico degli Yo Yo Mundi -, ha il patrocinio del Comune di Castellazzo Bormida, e vanta la collaborazione de l’Associazione Gioco del Mondo, l’Associazione Memoria della Benedicta, Radio Gold, Ristorazione Sociale “Ristò”. L’ingresso è libero, per informazioni chiamate e\o scrivete ai numeri: 338.3285336 345.7395242 393.9094004, oppure inviate una mail a [email protected]. Gli eventi saranno tutti al coperto e si terranno anche in caso di maltempo.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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