I due fiumi della Città di Alessandria, Tanaro e Bormida, saranno protagonisti venerdì 28 aprile alle 17.30 presso la sala multimediale del Museo Etnografico “C’era una volta” (piazza Gambarina 1).

L’occasione

Sarà un incontro dal titolo “Alessandria, una città tra due fiumi”, organizzato dai ragazzi del Servizio Civile Universale di Alessandria, che prestano la loro opera presso il Museo, nell’ambito del progetto “Naturalmente Futuro”, che contempla, fra l’altro, ricerche in tema di sviluppo sostenibile.

Esterno de Museo Etnografico “C’era una volta”

I Volontari

Giulia Ciuffreda, Umberto Dellepiane, Debora Fracchia e Morgana Gaione, nel corso di questo evento, avvalendosi di immagini, esporranno il risultato delle loro ricerche, mettendo in evidenza l’importanza che hanno e hanno avuto nella vita degli abitanti questi due fiumi, alla cui confluenza ha avuto origine la città attuale, che sino a tempi non lontani aveva un rapporto di proficuo scambio sotto il profilo economico e non solo. “Durante questo anno di Servizio Civile – hanno dichiarato – ci siamo occupati di catalogazione dei libri, visite guidate, laboratori scolastici, attività di segreteria, pubblicità tramite social e incontri di formazione”, attività in cui si inserisce questo incontro, rivolto al futuro, mostrando particolare attenzione ai concetti di eco-sostenibilità ambientale e riciclo.

Il Servizio Civile Universale

Rappresenta un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese. Il progetto “Naturalmente futuro: per un domani sempre più equo e sostenibile” ha come obiettivo la diffusione della consapevolezza che i problemi legati all’ambiente possono essere affrontati in collaborazione tra le diverse discipline, le culture e la storia del passato, promuovendo il confronto generazionale tra ciò che un tempo era chiamato “natura” e ciò che oggi risuona come “ambiente”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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