dialessandria.it - no photo
dialessandria.it - no photo

Nell’ambito dell’attività di contrasto al lavoro sommerso, il Gruppo di Tortona ha recentemente avviato un’attività ispettiva – effettuando l’accesso unitamente a funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro di Alessandria -, presso un’importante azienda
agricola operante in un comune del circondario.
Al momento dell’intervento, è stata riscontrata la presenza di 30 lavoratori, molti di origine africana, intenti alla selezione e scarto di ortaggi all’interno dell’opificio aziendale, di cui solo 15 risultati con regolare rapporto di lavoro.
Per l’alta presenza di personale non in regola (superato il 20% di quelli ufficialmente impiegati), si è provveduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale ed all’applicazione della cosiddetta “maxi-sanzione”, poi corrisposta dal datore di lavoro entro i termini fissati dalla normativa, per sanare le posizioni emerse. La normativa prevede, a tal fine, per ogni lavoratore non assunto regolarmente, la sanzione da 1.500 a 12.000 euro, maggiorata di 150 euro per ogni giornata lavorativa prestata in tal modo.
Il controllo delle Fiamme Gialle è poi proseguito, nelle settimane successive e per gli aspetti di natura fiscale, per la ricostruzione di ogni singolo rapporto intrattenuto tra l’azienda e tutti i dipendenti identificati.
La complessa attività ha permesso di chiarire i sospetti sorti sin dalla fase iniziale: al personale venivano corrisposte cospicue somme di denaro “fuori busta” per compensare la reale attività lavorativa prestata, di gran lunga superiore alle ore, giornate ed
imponibili annotati nei documenti contabili. I conseguenti minuziosi controlli, svolti anche sui conti correnti bancari societari e
personali dei titolari dell’azienda, si sono infine conclusi con:
– la constatazione dell’irregolare impiego, in poco più di quattro anni, di ben 209 lavoratori, prevalentemente extracomunitari, muniti di regolare permesso di soggiorno (19 dei quali in “nero”);
– con l’accertata corresponsione di retribuzioni non contabilizzate per 720.000 euro, sulle quali non sono state operate e versate ritenute alla fonte per oltre 170.000 euro;
– con l’irrogazione di sanzioni amministrative, previste dalla normativa del lavoro, per 96.000 euro derivanti dalla mancata annotazione, sul libro unico del lavoro, di effettive 84.789 ore, pari a 3.949 giornate di lavoro svolto irregolarmente, nonché
delle maxi sanzioni per l’impiego dei lavoratori in “nero”.
Il titolare dell’azienda agricola, altresì, è stato deferito alla Procura della Repubblica di Alessandria per aver impiegato una lavoratrice in maternità obbligatoria

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x