Esterno del carcere Don Soria di Alessandria

Tentata spedizione punitiva, ieri, nella Casa circondariale “Cantiello – Gaeta” di piazza Don Sorìa ad Alessandria, dove due detenuti hanno aggredito un poliziotto penitenziario per prendergli le chiavi ed aprire una cella, con lo scopo di ‘castigare’ un terzo detenuto.

Il fatto

Questo il racconto di Vicente Santilli, segretario piemontese del SAPPE:Durante l‘uscita dei detenuti verso i cortili, urla e rumori provenienti da una cella hanno attirato l’attenzione di un poliziotto. Mentre si avviava al controllo, due detenuti lo hanno aggredito alle spalle: uno lo ha immobilizzato con un braccio a collo, l’altro gli ha preso le chiavi delle celle per aprirne una e aggredire un suo occupante. Con l’allarme radio sono subito giunti poliziotti di rinforzo che hanno liberato il collega, recuperato la chiave e messo fine all’aggressione.
Il sindacalista evidenzia comel’episodio non abbia avuto un tragico epilogo grazie al pronto intervento dei della Polizia penitenziaria, ma non si possono rimandare ancora i provvedimenti per l’ordine e la sicurezza”.

Le richieste al Governo

Durissimo l’intervento di Donato Capece, segretario generale del SAPPE:Le carceri sono in mano ai delinquenti. Serve la forte presenza dello Stato che non può tollerare l’impunità. I provvedimenti urgenti per ristabilire ordine e sicurezza, con tolleranza zero, non sono rinviabili. Espulsione dei detenuti stranieri, riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, tossicodipendenti in comunità, potenziamento dell’organico del Corpo di Polizia Penitenziaria“. 
Poi si appella alla premier Giorgia Meloni: “Sentiamo parlare di un impegno per una modifica dell’ordinamento penitenziario: sulla liberazione anticipata speciale, sconto da 45 a 60 giorni ogni 6 mesi per la liberazione anticipata (in pratica un mini-svuotacarceri) e niente limite alle telefonate dei detenuti”. 
Quindi l’affondo:Servono tutele e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, come bodycam e taser, per potersi difendere dai detenuti violenti avendo nuove tutele legali”.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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