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“Ottobre mi piace di più, e tutti gli altri mesi li ho rapiti e poi rinchiusi…”. Così, nel lento, impercettibile passaggio da ottobre a novembre, passeggio nel mio giardino, che lentamente si spoglia delle fioriture dell’estate: con in testa i versi della canzone dei Negramaro.

Non si è esaurito, però, il trionfo di colori e profumi: l’odore aspro della legna che brucia, quello dolce delle ultime rose, le tinte accese degli aceri, dei liquidambar, che stordiscono lo sguardo con le più varie tonalità di rosso, di arancio e oro.

Nell’orto sono oramai mature le zucche, che da qualche anno – oltre che in cucina – vengono utilizzate anche a scopo ornamentale, per adornare cortili, patii e terrazze nel corso dei festeggiamenti di Halloween: una tradizione anglosassone diffusa anche da noi, anche se molto spesso criticata, in quanto festa pagana. In realtà la nostra celebrazione di Ognissanti (All Hallows’ Eve) deriva proprio da questa antichissima ritualità, risalente all’epoca celtica, quando i popoli dediti all’agricoltura si riunivano per festeggiare il raccolto e sottolineare il passaggio dall’estate all’autunno. La zucca, della famiglia delle cucurbitacee, è un ortaggio dal sapore dolce, ottimo come ingrediente per minestre e passati. Ha pochissime calorie, 33 ogni 100 grammi di prodotto fresco, e si conserva a lungo, purché in ambiente asciutto.

Molto decorativi nel giardino di novembre sono i Sedum dalle tonalità bianco-rosate, piante grasse tappezzanti diffuse in tutto il mondo, che tollerano bene sia la siccità che il freddo: ma la vera protagonista di questo periodo è l’erica.

Originaria del Sudafrica, dove può crescere anche svariati metri in altezza, l’erica comprende numerose specie di arbusti sempreverdi, che nel continente proliferano nel sottobosco, in climi umidi e terreni acidi. Possiamo coltivarle con ottimi risultati in vaso, usando un terriccio specifico per acidofile: manterranno la loro fioritura a spiga per l’intero autunno: l’erica hyemalis addirittura, di piccole dimensioni, schiuderà i suoi piccoli fiori bianchi da novembre a gennaio.
Un tocco di fragile bellezza, che evoca le atmosfere dei romanzi inglesi ottocenteschi.

Barbara Rossi

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