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Lo Spino degli Iblei, cane da pastore siciliano, è stata riconosciuta dall’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) la diciassettesima razza italiana.

Il Consiglio Direttivo di ENCI, lo scorso 8 marzo, riscontrato il parere favorevole della Commissione Tecnica Centrale, ha deliberato di approvare il passaggio dal Registro Supplementare Aperto (RSA) al Registro Supplementare Riconosciuti (RSR).

In provincia di Alessandria lo Spino degli Iblei è allevato a Sarezzano – Tortona Vho da Dario Capogrosso, socio Cia Alessandria titolare dell’azienda Il Pastore Transumante, che ha creato un bioparco naturale – Agriparco cinofilo che tutela a valorizza le varie razze dei cani da guardiania. Spiega l’allevatore: «Si tratta di un traguardo importante per il mondo cinofilo italiano. Questo riconoscimento annovera totalmente la razza all’interno del patrimonio zootecnico italiano. Questi cani hanno linee di sangue particolari con grande variabilità genetica: un lavoro certosino svolto dal Gruppo cinofilo di appartenenza siciliano con i Club del Pastore Siciliano. Siamo tutti molto contenti di questo traguardo, ora iniziamo ad avere tante richieste anche dall’estero, mentre fino a poco tempo fa c’era più freddezza verso lo Spino degli Iblei. Ora i pedigree sono RSR, appartengono alla razza ufficialmente riconosciuta, che è una razza millenaria nata in Sicilia per la protezione degli ovini dagli episodi di predazione dei lupi ed oggi, non essendoci più questo pericolo, dagli episodi di randagismo. Lo Spino degli Iblei è calmo, placido, intelligente e indipendente ma anche assertivo ed empatico, caratteristiche che ne fanno anche un ottimo cane da famiglia».

Le altre sedici razze italiane sono: il Bolognese, il Bracco Italiano, il Cane Corso, il Pastore Bergamasco, il Pastore Maremmano-Abruzzese, il Cirneco dell’Etna, il Lagotto, il Maltese, il Mastino Napoletano, il Piccolo Levriero Italiano, il Segugio dell’Appennino, il Segugio Italiano a pelo forte e a pelo raso, il Segugio Maremmano, lo Spinone Italiano e il Volpino Italiano.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"