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Il progetto “Aleramici in Sicilia” è di quelli ambiziosi, destinati a lasciare una traccia indelebile costituita da impegno, dedizione ed amore per la Storia e per il Territorio.
Ideato da Roberto Maestri, già presidente del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” e curato e prodotto da Fabrizio di Salvo, il progetto mira ad approfondire i legami storici tra gli Aleramici e la Sicilia, che risultano assai più complessi ed articolati rispetto a quanto potrebbe apparire ad una prima analisi superficiale.

Un grande lavoro, un work in progress reso possibile dall’impegno del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” e dal contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.
I collegamenti risalgono all’XI secolo, quando nobili, coloni, viticoltori e soldati provenienti dalla Marca Aleramica (comprendente le Langhe, il Monferrato e il Savonese), e piccole aree occidentali della Lombardia e dell’Emilia, raggiungono la Sicilia. Il processo migratorio assume particolare rilievo per la presenza degli esponenti di alcune importanti famiglie feudali Aleramiche: i del Vasto, gli Agliano, i Del Carretto, gli Incisa, oltre alla presenza, per esigenze militari e diplomatiche, dei Marchesi di Monferrato. Nel corso della seconda metà del XIV secolo si verificò un ulteriore flusso migratorio che coinvolse l’Alessandrino, il Tortonese e l’Oltrepò.

Venne così a formarsi un’isola linguistica Gallo-italica all’interno della Sicilia, definita come Sicilia lombarda o Lombardia siciliana, da cui derivano le espressioni, in uso ancora oggi, di “colonie lombarde di Sicilia”, “comuni lombardi di Sicilia” e “dialetti lombardi di Sicilia”. Il progetto non intende limitarsi alla riscoperta e alla valorizzazione dei legami storici tra i territori, ma auspica di diventare anche un’opportunità per lo sviluppo di progetti in ambito turistico ed enogastronomico, in particolare riguardanti il vino ma non solo.

Le riprese hanno avuto luogo nel Monferrato ed in Sicilia, oltre a numerose scorribande in Normandia e Svevia, Parigi ed in alcune località della Germania.

Il progetto assume ormai un respiro europeo, che deve condurre alla creazione di una mappa, circostanziata e precisa, delle ramificazioni culturali dei nostri avi.

Nei prossimi mesi le riprese del documentario si sposteranno nuovamente nel Monferrato, culla e stazione di partenza di queste importanti migrazioni, per raccogliere nuovo materiale e renderlo fruibile ai Monferrini attraverso rappresentazioni in costume, filmati e convegni divulgativi, ancora una volta rese possibili dall’impegno del Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” e dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.