Piantare alberi serve eccome, lo sappiamo. Inutile girarci intorno. Per Uncem è un tema annoso, mai abbandonato, ma troppe volte frenate dalla burocrazia. Se nuovi alberi si vogliono piantare, va fatto dove serve: aree urbane e zone metropolitane soprattutto, prevedendo essenze ‘giuste’ per la gestione del verde nel futuro. Nelle aree montane non c’è necessità, ovvio, e i Comuni di montagna lo sanno bene, perché ogni giorno gestiscono la superficie forestale italiana, 11 milioni di ettari.
Che se crescono senza gestione e pianificazione, possono diventare un problema. L’urgenza è gestire bene il bosco che c’è.

Uncem indica la via e chiede ai Comuni 2 cose urgenti: gestione attiva dei boschi pubblici e lavoro in accordo con i privati. Perché nei boschi ci sono moltissime cose da fare: tagliare con turni di taglio regolari, realizzare strade e piste, piazzali e pezzi di filiere corte ed efficaci per rendere i boschi più produttivi e protettivi, proteggere i versanti a difesa del dissesto.
Bisogna avviare, in Italia, una seria politica forestale che incroci industria ed energia, senza separare i problemi della riorganizzazione della proprietà e l’ammodernamento delle imprese.
E poi individuare, nei Comuni montani, qualche ettaro di prato-pascolo, troppo mangiato dal bosco. Ne abbiamo sempre meno, ma l’assorbimento di CO2 del prato-pascolo raggiunge livelli importantissimi. L’abbandono di superfici agricole va contrastato con politiche chiare da parte dei Comuni. Di tutto ciò fa le spese l’economia della montagna, invasa da un bosco di scarso valore.

LE PAROLE – Così Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem: “L’economia di montagna si basa su agricoltura, allevamento e foreste. Non perdiamoci a raccontare che un albero in più protegge sempre e comunque. I cambiamenti climatici vanno affrontati con buona gestione e buona programmazione”.

Info

UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani
Via Palestro, 30 – 00185 Roma – tel. +39 06 87390022
e-mail: [email protected]

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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