La vita di un fuorisede

Studiare fuori sede è una tendenza sempre più in voga tra i giovani di tutta Italia. Può capitare, infatti, che nella propria città natale non vi sia l’università o che magari lo specifico corso di studi scelto non sia disponibile.

Ancora, si può avere semplicemente voglia di lasciare casa, cambiare aria, iniziare una nuova avventura alla ricerca della propria indipendenza e della costruzione del proprio futuro. Che sia per proseguire gli studi o per il conseguimento di un master, quella di andare a studiare fuori casa è una scelta sempre più diffusa e che inevitabilmente costringe a riorganizzare la vita alla luce delle proprie aspirazioni e dei propri desideri. Volendo considerare qualche dato, secondo le informazioni riportate  dell’Osservatorio Studenti del Ministero dell’Istruzione, l’Università di Milano (una delle città più scelte dagli studenti) con il maggior numero di studenti fuori sede in rapporto al totale degli studenti è la Bocconi con il 70%, seguita dal San Raffaele con il 44%; e poi ancora Iulm (43%), Cattolica (39%), Politecnico (37%), Statale (17%) e per ultima la Bicocca (13%). Subito dopo Milano troviamo anche Torino, Bologna, Trento, Udine, Pisa e Roma tra le città, e le università, più scelte.

Si tratta ovviamente di una scelta molto dispendiosa. Dalle rate esorbitanti (soprattutto per le università private) al vitto e all’alloggio, la spesa media di una famiglia di un fuori sede si aggira intorno ai 10/11 mila euro l’anno senza contare le spese di vita quotidiana, i libri e gli extra. È un grosso sacrificio, dunque, ma che la maggior parte delle famiglie si dice disposta a fare perché “un investimento” sulla vita e sul futuro dei propri figli.

In ogni caso, andare a studiare lontano da casa, come ogni cosa, ha sia aspetti positivi che negativi. E anche se alla fine bisogna avere il coraggio di seguire il proprio istinto, è sempre meglio sapere cosa aspettarsi e rendersi conto di come la propria vita è destinata a cambiare conquistando l’agognata libertà che viene desiderata da ogni adolescente per anni dato che non vuol dire soltanto non avere orari, non avere nessuno di cui tener conto ed essere completamente liberi nella gestione della propria vita.

Sebbene si debba costantemente fare la lotta con la nostalgia dei propri cari (famiglia, ma anche amici e fidanzato o fidanzata) si tratta prima di tutto di un’esperienza che fa crescere. Non solo, infatti, si inizia a comprendere il vero valore dei soldi dovendo gestirli in modo adeguato ed efficiente ma si inizia a far fruttare al meglio anche il tempo che si ha a disposizione sia per sé stessi che per le persone che si amano. Si diventa infatti più indipendenti; dopo un primo periodo di naturale assestamento non si farà più affidamento su mamma e papà per risolvere le sfide quotidiane e contemporaneamente i momenti con i propri affetti saranno sfruttati e vissuti con una intensità diversa. Pensare in prima persona a come gestirsi, infatti, rappresenta un buon metodo per acquisire una maggiore maturità e un senso di responsabilità individuale più spiccato.

Ancora, cambiare città vuol dire conoscere nuovi cibi, nuove bevande, nuovi stili di vita, nuovi costumi e tradizioni. Ovviamente, anche nuove persone. Molte di queste diventeranno punti di riferimento a partire da questo nuovo “momento” di vita.

Scegliendo di vivere solitamente in appartamenti condivisi (e per inciso: trovare casa in affitto è sicuramente tra le difficoltà maggiori) si svilupperà inoltre in maniera più o meno naturale una propensione sempre più accentuata alla collaborazione, alla precisione, alla serietà e alla comprensione perché funzionali e necessarie per una convivenza comune.

La paura è legittima ma chi ci vuole bene continuerà a volercene anche a chilometri di distanza. Superare i propri limiti è sempre una grande sfida ma la chiave di tutto quando si ha intenzione di intraprendere scelte simili è: avere fiducia. Fiducia e speranza saranno utili non per “contenere” e portare con sè tutto ciò che si sta lasciando, ma per fare spazio a tutto quello che si troverà.

Ludovica Italiano

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

0 0 voti
Valutazione articolo
Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
0
Vorremmo sapere cosa ne pensi, scrivi un commento.x