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Riceviamo e pubblichiamo.

Da subito occorre stigmatizzare e condannare democraticamente il comportamento di chi, spinto dalla cieca furia di bloccare l’espressione delle diverse opinioni, ha impedito al Consiglio Comunale di esprimersi sulla mozione presentata da alcuni consiglieri, primo firmatario Emanuele Locci, offrendo lo scontato spettacolo che la politica, secondo alcuni, altro non sia che gazzarra, rissa e sopraffazione.

Forza Italia, valutato il tenore della mozione, ha concordato con il capogruppo Maurizio Sciaudone che, a fronte di temi del genere, che coinvolgono la vita, la libertà della donna e la funzione genitoriale, non si possa che consentire la libertà di espressione del voto secondo coscienza ad ogni singolo consigliere che intenderà prendere parte alla votazione.

Ciò nondimeno, al di là del fatto che una legge di quarant’anni fa potrebbe certamente essere sottoposta ad una manutenzione utile a consentire che le eventuali modifiche inglobino le esperienze maturate nel corso della sua applicazione, ritiene che il principio fondamentale su cui la 194 si basa è la tutela della vita e il riconoscimento sociale della gravidanza, non certo l’automatismo di un sistema di controllo delle nascite.

Peraltro, la legge consegna agli Enti Locali, come il Comune e le Province, l’iniziativa di istituire percorsi che perseguano tali obiettivi. Per cui il dispositivo della Mozione in discussione al Consiglio Comunale appare in sintonia con lo spirito e la lettera della legge, quando propone iniziative di sostegno economico e strutturale verso chi, fuori dai casi di pericolo di vita per la madre e il nascituro, di malformazioni conclamate del feto, in particolari momenti del percorso di gravidanza, abbia fatto la scelta di portare a termine la gravidanza, ma deve sopportare la costrizione di condizioni economiche inadeguate ovvero sia spaventata dall’ indisponibilità di servizi pubblici a basso costo, che finirebbero per mettere ulteriormente in difficoltà la famiglia che accoglierà il bambino.

In quest’ottica, le modalità proposte sono da considerarsi interessanti e valutabili per essere approfondite e, ove considerate utili, realizzate.
Tutto ciò pur rifuggendo una visione confessionale dell’interruzione di gravidanza, nonché ponendo come pilastro il nostro essere laici e liberali.

Piercarlo Fabbio
Coordinatore cittadino FI