Il pericolo delle fake news

Una recente inchiesta di Agcom (Autorità per la garanzia nelle comunicazioni) ha rilevato non solo che il fenomeno della disinformazione colpisce il 60% degli italiani, ma soprattutto che un adolescente su due crede alle fake news non essendo abbastanza critico sulle notizie che legge. Questo perché oggi siamo facilmente portati a pensare che tutto quello che troviamo su internet sia vero. Ma non è sempre così.

Sicuramente le modalità attraverso le quali reperire informazioni oggi sono molto diverse. Sempre l’Agcom infatti ha recentemente pubblicato lo studio “L’informazione alla prova dei giovani” che cerca di indagare la domanda di informazione dei giovani e l’offerta presente oggi in Italia: lo studio parla di una vera e propria “fuga delle nuove generazioni dai mezzi tradizionali con una tendenza verso una sola fonte di informazione, ovvero la rete, in particolare i social network (tramite profili creati appositamente come @apriteilcervello o @spaghettipolitics) ma anche grazie ad influencer “di fiducia” che utilizzano il proprio impatto mediatico e il proprio seguito per fare buona informazione in maniera rapida e fruibile (basti pensare anche semplicemente ai Ferragnez).

Il modo in cui i giovani si interfacciano con i media tradizionali è dunque tendenzialmente sfuggente, titubante e a tratti disinteressato. Le news e l’accesso alle stesse devono essere rapidi e facili, questo proprio perché ciò che emerge è che le nuove generazioni sono propense ad accedere alle notizie in un modo semplice e sbrigativo. E che sia proprio questa stessa immediatezza, spesso, a tradirci?

Notizia vera o falsa? Immagine autentica o manipolata? Rispondere a queste domande non è sempre facile nella giungla di informazioni presenti su Internet e, se la maggior parte dei giovani discute in famiglia o con gli amici della veridicità delle notizie, cosa succede quando proprio canali ufficiali e verificati diffondono notizie non vere? Di chi e cosa ci si può fidare?

Questo è proprio quanto successo nelle ultime settimane circa il conflitto Russia – Ucraina: sono infatti emerse evidenti prove, fin dall’inizio della guerra, della ampia diffusione di fake news volte a distorcere la realtà degli eventi sul campo, al fine di nascondere insuccessi e orientare l’opinione pubblica” rispettivamente a favore di Mosca o Kiev. Addirittura c’è chi ha voluto “strumentalizzare” questo dato di disinformazione per portare avanti una teoria secondo cui in Ucraina non sarebbe in corso una guerra ma soltanto “una operazione militare”.

In sostanza se è vero che bisognerebbe mettere da parte scontati e facili stereotipi che  descrivono noi giovani come necessariamente disinformati e superficiali, dimostrando al contrario e giorno dopo giorno di essere in grado di orientarci nel mondo disordinato della informazione a tal punto da riuscire anche a riconoscere una fake news, è pur vero che la prudenza non è mai troppa e che è sempre più difficile capire se una notizia è vera o falsa. Ma soprattutto in guerra è necessario armare le proprie coscienze contro il potere delle fake news: per conservare un’opinione pubblica libera e consapevole ma basata su fatti reali e non su menzogne.

Ludovica Italiano

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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