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L’Italia accoglie oggi ufficialmente il presidente del Consiglio nazionale di transizione; Mustafa Abdel Jalil; il capo dei ribelli; diventato ormai l’antagonista ufficiale di Muammar Gheddafi. Dopo avere incontrato il ministro degli Esteri; Franco Frattini; Jalil avr dei faccia a faccia anche con il presidente del Consiglio; Silvio Berlusconi; e con il presidente della Repubblica; Giorgio Napolitano. L’Italia d cos il suo riconoscimento ufficiale agli insorti come rappresentanti del popolo libico. Il ministro Frattini; al termine dell’incontro con il numero uno del Cnt; ha parlato di almeno 10 mila morti dall’inizio della crisi libica. Il numero stato riferito dallo stesso Jalil. Si tratta; ha detto Frattini; di vittime di un regime sanguinario; a cui vanno aggiunti oltre 50-55mila feriti. Prima dell’incontro; in un collegamento con Canale 5; il numero uno della Farnesina aveva annunciato che il prossimo 2 maggio ci sar una conferenza internazionale a Roma per discutere e affrontare la soluzione del conflitto in Libia. La soluzione a cui la comunit internazionale sta lavorando prevede un’uscita di scena del colonnello libico; ha ribadito il ministro. Ci sono certamente delle possibilit che noi stiamo esplorando – ha aggiunto – lo stanno facendo soprattutto le Nazioni Unite con l’Unione Africana e noi il due maggio; terremo a Roma una conferenza internazionale che sar coordinata da noi proprio per affrontare questo terreno. Riguardo alla lentezza della missione in Libia; Frattini ha ricordato come sia stato deciso con l’Onu di non effettuare interventi militari di terra ma solo a protezione civili con un intervento che ha scongiurato un bagno di sangue e quindi si mostrato assolutamente fondamentale. chiaro che per vincere rapidamente sul piano militare – ha poi aggiunto – vi sarebbero molti altri strumenti; ma sono strumenti che la comunit non ha accettato; l’intervento di terra; i bombardamenti mirati anche nelle zone urbane; ma immaginiamoci i danni collaterali; quante vittime civili. Quindi l’importante fermare l’avanzata di questo dittatore sanguinario. Dopo l’incontro con Jalil; Frattini ha tuttavia precisato che se Muammar Gheddafi dovesse trovarsi in pericolo di vita verrebbe aiutato come accadrebbe per ogni altro libico.

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