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Federico Buffa è una di quelle persone alle quali l’aggettivo “poliedrico” calza a pennello. Lo dimostra la sequela di definizioni raccolte in una carriera atipica e ricca di traguardi professionali di rilievo. Allievo, promosso con pieni voti, di Aldo Giordani, decano dei giornalisti di basket in Italia. Agente per giocatrici di pallacanestro USA in Italia. Radio-telecronista dalla crescente fama con Flavio Tranquillo. Aedo delle più interessanti storie di sport di tutti i tempi. L’avvocato milanese classe ’59 ha sempre evitato di vedersi appiccata addosso una sola etichetta per definirlo, cimentandosi sempre in qualcosa di nuovo e mai praticato nel corso degli anni. L’ultima impresa l’ha intrapresa 2 anni fa, lanciandosi nel mondo del teatro con lo spettacolo “Le Olimpiadi del ‘36”, recentemente riprodotto ad Alessandria ad aprire una rassegna della compagnia teatrale locale “Gli Stregatti”. Federico Buffa #2Nonostante le centinaia di repliche in giro per l’Italia, Buffa non si sente ancora un attore teatrale fatto e finito: “È un’esperienza molto diversa da quelle che ho fatto in passato in televisione, sento di avere ancora tanto da migliorare. Sul palco ho imparato ad avere un contatto diverso, più intimo, con il pubblico, e a comunicare con il canto e la propria fisicità oltre che con le parole”. Il tema della prima pièce teatrale che lo vede interprete e protagonista è nelle sue corde: le Olimpiadi di Berlino, i Giochi del nazismo, rievocati attraverso le vicende di Wolfgang Fürstner, responsabile del villaggio olimpico, Leni Riefenstahl, regista del documentario “Olympia”, Jesse Owens e Sohn Sohn Kee-Chung. Quest’ultimo, forse, il personaggio al quale Buffa è più affezionato, vittima di un potere politico (rappresentato dal Giappone, in questo caso) che reprime con forza il sincero orgoglio nazionalistico dei suoi atleti (il vincitore della maratona a Berlino era originario della Corea del Sud, al tempo sotto controllo nipponico). Ad assistere alle riproduzioni di “Le Olimpiadi del ‘36” sono accorsi tanti giovani, un pubblico che Buffa intende coinvolgere in futuro con “uno spettacolo che si rivolga al mondo universitario, che permetta ai giovani di interagire attivamente”.

Stefano Summa
@Stefano_Summa

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