Nei vigneti italiani servono almeno 20.000 lavoratori per garantire le operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia, colmando la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno, con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. Il dato è emerso da un’analisi Coldiretti diffusa in occasione del Vinitaly, dalla quale si evince che il vitivinicolo nazionale valga 1/5 del totale dei 100.000 lavoratori che mancano all’agricoltura.

I problemi

La pandemia e la guerra hanno complicato la situazione, determinando una carenza di manodopera che ha provocato difficoltà per le imprese che non hanno trovato collaboratori per potatura e raccolte, rinunciando a parte della produzione. L’ultimo decreto flussi con l’ingresso di 44.000 stagionali è insufficiente a colmare la domanda di lavoratori nei campi e ci vuol quindi nuovo decreto per assicurare la disponibilità di manodopera.

I commenti

È un lavoro che richiede manualità e professionalità, con un bisogno medio di 80 giornate lavorative tra coltivazione e vendemmia – ha spiegato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianconelle vigne 1 lavoratore su 6 è straniero con ‘distretti agricoli’ dove gli immigrati sono bene integrati. Ma è forte anche la presenza di giovani under 35, quasi 1/3 del totale”.

Anche il direttore Roberto Bianco è sulla stessa linea: “In campagna, per la vendemmia, c’è posto per studenti, pensionati o disoccupati che trovano un’occasione di reddito, grazie alle ‘prestazioni occasionali’ introdotte dall’ultima Manovra. È una grande semplificazione burocratica e una buona opportunità per percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti”. 

Provincia di Alessandria 

Lo scorso anno sono stati oltre 3.000 i lavoratori con contratti stagionali (in aumento), di questi il 90% nei vigneti. Al momento sono già molte le domande di tempi determinati, richieste che andranno ad aumentare nei prossimi mesi, soprattutto con l’avvicinarsi della raccolta della frutta e della vendemmia.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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