La normativa europea sul ripristino della natura è stata approvata dal Parlamento Europeo il 28 febbraio con 329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni.

Il regolamento mira, sulla carta, al ripristino degli ecosistemi degradati in tutti i Paesi dell’UE, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi europei in materia di clima e biodiversità e migliorando la sicurezza alimentare. Il rischio è che si riduca la superficie coltivata al punto da compromettere la produzione alimentare e renderla inadeguata ai consumi dell’UE.

La ‘Nature Restauration Law’ (Legge sul ripristino della natura) approvata l’altro giorno prevede, infatti, che i Paesi dell’Unione ripristinino almeno il 30% degli habitat naturali (foreste, praterie e zone umide, fiumi, laghi e coralli) in cattive condizioni entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.

Le parole

Spiega la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco: Il nuovo testo, elaborato da diverse istituzioni europee, segue un’impostazione più ideologica che scientifica e, anche se fortemente modificata rispetto alla prima versione, è decisamente peggiorativa rispetto alla posizione che era stata votata dal Parlamento europeo per tutelare la superficie agricola e l’attività produttiva”.

Il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia denuncia:Persa l’occasione per svoltare nell’applicazione del Green Deal all’agricoltura. Con la nuova normativa verrà messo a rischio il potenziale produttivo del settore primario piemontese e italiano. È necessario che le Istituzioni rivedano, e in fretta, queste politiche scarsamente realistiche: è in gioco la sopravvivenza delle nostre imprese e in caso contrario, le conseguenze, in termici sociali ed economici, saranno devastanti per la nostra Regione”.

Il regolamento

Aumenta i vincoli e gli impegni per gli agricoltori, già alle prese con le norme ambientali della Pac 2023-2027. Norme difficili da applicare, volute per giustificare agli occhi dei contribuenti il sostegno finanziario all’agricoltura. Sottolinea Cristina Bagnasco, direttore di Confagricoltura Alessandria:La sostenibilità ambientale non può essere perseguita ‘contro’ gli agricoltori, primi guardiani dell’ambiente. Abbiamo sempre salvaguardato i territori, ma l’Europa continua con la retorica “green” priva di fondamento scientifico, che non condividiamo. Serve un deciso cambio di rotta. L’abbiamo sempre contestata e continueremo a farlo”.

Verrebbe da dire: meno male che a giugno si vota… 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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