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E’ un grido disperato, quello di Mike Patitucci, presidente provinciale SILB, la affiliata di Confcommercio che riunisce i gestori dei locali da ballo. Ha inviato un comunicato che vi proponiamo, partendo dalla sua conclusione: “Il divertimento è una cosa seria!”.

A distanza di un anno dalla responsabile ed autonoma decisione di chiudere i battenti delle nostre aziende, a tutela della salute di clienti e dipendenti, siamo ancora qui ad elemosinare attenzioni e più ancora seri provvedimenti a ristoro delle nostre attività, obbligate per decreto a tenere chiuse le serrande. Da consultazioni effettuate di recente, risulta che più del 30% delle aziende della nostra categoria non riaprirà mai più: questo è l’effetto, devastante, della pandemia sul nostro settore.

Gli altri sono in attesa di verificare l’entità dei ristori, le cui risorse sarebbero state accantonate dal vecchio Governo e che dovrebbero finalmente tener conto dell’intero fatturato perso e non solo di quello relativo al mese di aprile 2020, paragonato a quello dell’anno precedente: ci auguriamo che escano prestissimo i decreti attuativi e che ci riconoscano una buona parte delle perdite dimostrate (in Germani 80% del fatturato già elargito). Subito dopo vorremmo sapere a quali condizioni sarà possibile riaprire, perché un altro periodo di inattività decreterebbe il fallimento dell’intera categoria!

E il grave rammarico è l’amara constatazione che le normative in vigore, così stringenti per tutto il comparto di somministrazione e intrattenimento, abbiano come contraltare raduni spontanei di massa in piazze, spiagge o stadi (vedi ultimo episodio durante il derby calcistico di Milano) con evidenti rischi e senza controllo alcuno.

La differenza paradossale e sostanziale tra l’aggregazione diurna e quella serale ha dell’incredibile, ed è inspiegabile da un punto di vista strategico e scientifico: perché le stesse attività che somministrano a pranzo, non possono farlo con la stessa sicurezza anche a cena? Perché spontaneamente l’assembramento è tollerato, mentre le aziende che professionalmente gestiscono le proprie attività sono obbligate a non operare!?
Questi divieti possono essere tollerati solo a condizione che siano debitamente ed equamente indennizzati subito.

Ma c’è ancora chi, purtroppo, vede nel mondo del serale e del notturno solo un’orda  vandalica e senza regole, dedita allo sballo abbinato ad un servizio scadente, e non una categoria di imprenditori seri ed appassionati, che fa della sicurezza uno dei punti più importanti della propria attività.

C’è sicuramente, come per tutte le altre categorie, una minoranza di imprenditori che se ne infischia delle regole ed è disposta a tutto pur di monetizzare, anche quando questo va a discapito della salute dei loro clienti (vedi molti casi di malagestione dell’estate scorsa), ma sono pochi, una devianza, e per colpa di costoro non si possono penalizzare quelli che svolgono correttamente il loro lavoro da anni.

Ed è qui che occorre fare una netta distinzione: chi sbaglia paga salato, ma non deve andarci di mezzo un’intera categoria! Perché per la stragrande maggioranza di noi vige una regola insormontabile: IL DIVERTIMENTO E’ UNA COSA SERIA.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.