L’Italia è il primo Paese produttore di riso in Europa e celebra un 2025 che vede cadere l’80° anniversario del Carnaroli ed il 100° del primo incrocio varietale di un’eccellenza celebrata anche all’estero, oltre che simbolo di biodiversità con quasi 200 tipologie coltivate. Un compleanno importante per un settore che vede il Piemonte maggior produttore di riso a livello italiano, con 8 milioni di quintali, 1.900 aziende e 117.000 ettari coltivati.

Diventa prioritario, dunque, tutelare la produzione di riso Made in Italy che garantisce oltre il 50% dell’intera produzione UE, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo. Il 90% delle risaie sono concentrate fra Lombardia, Veneto e Piemonte. A livello provinciale il riso alessandrino conta 7.800 ettari con 531.383 quintali prodotti, quasi tutti nel Casalese.

LE PAROLE – Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “Vista l’importanza economica della nostra risicoltura, va messa in atto ogni misura di sostegno ed è necessario realizzare un piano invasi con sistemi di pompaggio, per assicurare alle imprese la disponibilità di acqua. Un cambio di passo a livello infrastrutturale che limiterebbe i problemi causati da siccità e alluvioni evitando, una volta per tutte, di continuare ad inseguire le emergenze”.

Nel 2024 le esportazioni di riso italiano hanno sfiorato i 720 milioni di kg, in aumento del 9% rispetto all’anno precedente, con la Germania1° mercato, seguita dalla Francia. A pesare sul futuro dei risicoltori italiani, però, è la concorrenza sleale delle importazioni dall’estero, favorite da accordi commerciali senza il principio di reciprocità, a partire dai Paesi Mercosur.

LE PAROLE – Così il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco: “L’assenza di reciprocità consente l’ingresso di prodotti coltivati con sostanze vietate nella UE. E recentemente è stata annunciata l’intenzione di riaprire i negoziati per un accordo con l’India, maggior esportatore mondiale, che potrebbe inondare il mercato europeo di prodotto a dazio zero, mettendo all’angolo quello nazionale”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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