Ancora una volta, la Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Vercelli ha dimostrato di vigilare con professionalità e determinazione. Durante un’accurata attività di controllo, è stato trovato un micro-telefono cellulare. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, per voce di Vicente Santilli, segretario regionale piemontese: “Un sequestro importante che conferma, per l’ennesima volta, quanto sia cruciale il lavoro silenzioso della Polizia Penitenziaria. Settimana scorsa, durante la perquisizione ordinaria di alcune celle, gli Agenti hanno ritrovato, abilmente nascosto dietro uno degli interruttori, un “micro-telefono”, con tanto di 2 cavetti di ricarica e scheda SIM all’interno. Gli oggetti sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’A.G. Il SAPPE ringrazia pubblicamente tutto il personale operante presso il Reparto di Vercelli: i Baschi Azzurri ci sono, meritano rispetto, risorse e riconoscimenti”.

Il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, condivide gli elogi e ne approfitta per alcune importanti rivendicazioni: “L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo. Le vie d’ingresso sono molteplici, non ultima quella aerea a mezzo droni che, sempre più spesso, vengono avvistati e intercettati. Noi denunciamo da 10 anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa. Nonostante la recente previsione di reato nel Codice penale, per ingresso e detenzione illecita di telefonini in carcere, le pene vanno da 1 a 4 anni, ma il fenomeno non sembra attenuarsi. Ci vogliono soluzioni drastiche, come la schermatura di sezioni, celle e spazi per i detenuti”.
