Ancora una giornata di violenza nel carcere di Torino. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il SAPPE, tramite il segretario piemontese Vicente Santili. L’episodio è di questa mattina intorno alle 9.30: “Una detenuta italiana, nota per la violenza e i disturbi psichiatrici, ha aggredito un’altra detenuta all’interno del Padiglione femminile, per motivi futili. La poliziotta di servizio è intervenuta per evitare il peggio, ma la detenuta si è scagliata contro di lei. Purtroppo, l’agente ha riportato vari traumi ed è finita all’ospedale. Il suo intervento però ha impedito peggiori conseguenze, e meriterebbe una giusta ricompensa per aver messo in pericolo la propria incolumità”.

Questo il commento del segretario generale del SAPPE, Donato Capece, che definisce la condotta della detenuta violenta “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con cui evidenziamo che le carceri in Piemonte sono ad alta tensione. Chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e va immediatamente trasferito. Bisogna riaprire le carceri nelle isole, come Pianosa. Il SAPPE da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, dove mettere i detenuti con tali problemi, sempre più numerosi”.
E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane: “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci”.

è in uso ad alcune polizie locali italiane