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La Regione dice si all’idea di privatizzare le Terme di Acqui s.p.a. La decisione arriva dopo l’ultima riunione dei soci della società termale, Comune, Regione e Finpiemonte Partecipazioni.
“Il 2013 sarà l’anno della privatizzazione per le Terme” annuncia soddisfatto il sindaco di Acqui, Enrico Bertero. Ora l’iter burocratico per la vendita a privati prevede diverse modalità: la prima prevede la vendita del 100% del pacchetto azionario, che attualmente è pari al 79,9 % delle quote societarie da parte dell’ente regionale.
terme esternoLa seconda soluzione prevede l’alienazione dell’80% del pacchetto azionario, mentre la terza soluzione è la concessione a lungo termine ai privati.
Quest’ultima opzione pare sia la più plausibile con una concessione non troppo rigida nei termini, proprio come desiderava il Presidente delle Terme Roberto Molina e sposata anche dai vertici regionali.
Ora la parola passa ai privati che pare siano in tre o quattro interessati (tra multinazionali e cordate locali) che dovranno formulare in maniera ufficiale una proposta interessante anche in considerazione non semplice situazione in cui si trova Terme di Acqui.
Il bilancio presenta un debito corrente di circa 2 milioni e mezzo di euro, mentre il debito strutturale ammonta a circa 6 milioni anche se in queste settimane la Regione, in qualità di socio di maggioranza ha predisposto, attraverso Finpiemonte, l’erogazione di un contributo di 600 mila euro, in parte già arrivata nella casse delle terme acquesi.

 

 

Giampi Grey

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