Aveva chiesto solo una cosa prima di entrare in sala operatoria: se tutto fosse andato bene, voleva essere svegliata con una canzone del suo artista preferito, Marracash. E così è stato.
La storia è di qualche settimana fa: Serena ha 17 anni e si presentò al Pronto Soccorso dell’Ospedale Infantile “Cesare Arrigo” di Alessandria per un dolore toracico, dove emerse una patologia congenita rara, sconosciuta alla famiglia: la sindrome di Loeys-Dietz, malattia genetica del tessuto connettivo.
Nel caso di Serena, la sindrome si manifestò in modo anomalo, con un grave scompenso cardiaco, un coinvolgimento diffuso delle valvole di sinistra del cuore, anomalie dell’aorta toracica e calcificazioni valvolari massive, inusuali per l’età. Un quadro clinico così raro da richiedere il coinvolgimento del Centro di Genetica della Città della Salute di Torino. Di fronte all’urgenza clinica, fu pianificato e realizzato un intervento cardio-chirurgico complesso, durato più di 10 ore, eseguito all’Ospedale di Alessandria da Andrea Audo, direttore di Cardiochirurgia, con i dottori Corrado Cavozza e Filippo Incerti.

LE PAROLE – Così ha spiegato il dottor Audo: «L’intervento ha permesso di ricostruire l’aorta toracica aneurismatica, sostituendo le valvole aortica e mitrale e riposizionando correttamente le coronarie: operazione che, per la sua complessità e rarità nell’ambito della patologia di Loeys-Dietz, non era ancora descritto nella letteratura scientifica».
La buona riuscita fu possibile grazie ad un’equipe altamente specializzata e alla forte integrazione tra clinica e ricerca, coordinata dal DAIRI. L’intera procedura, infatti, coinvolse 13 professionisti in sala operatoria e si svolse in sinergia con le equipe di Cardioanestesia e Chirurgia Pediatrica. Senza dimenticare il contributo di Psicologia, che seguì Serena nella preparazione all’intervento e nel decorso post-operatorio. Dopo alcuni giorni in Terapia Intensiva Cardiochirurgica, Serena fu dimessa in buone condizioni ed è ora seguita dalla Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile.
LE PAROLE – Questo il commento di Valter Alpe, direttore generale dell’Ospedale alessandrino: «In questa storia è stata fondamentale la collaborazione tra le varie equipe che hanno lavorato in perfetta sinergia con un unico obiettivo: garantire a Serena il miglior percorso possibile, sia sul piano clinico sia su quello umano. La complessità del caso ha messo in luce l’eccellenza di tutte le specialità coinvolte. In un ambito così delicato come quello delle malattie rare, dove l’expertise è spesso limitata, il nostro ospedale ha saputo offrire risposte concrete e tempestive, a testimonianza della qualità dei nostri professionisti».
L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha sottolineato: «Questa storia racconta l’efficacia di un buon approccio multidisciplinare. L’Ospedale di Alessandria è a pieno titolo un’azienda pronta a diventare il primo IRCCS pubblico del Piemonte, e lo farà proprio sul tema di Cardiologia e Pneumologia».
