Settimana difficile alla Casa circondariale di Torino, con 2 episodi che hanno visto protagonisti detenuti nordafricani e poliziotti penitenziari. Spiega il segretario regionale del SAPPE, Vicente Santilli: “Nel primo pomeriggio di lunedì 6 ottobre, un detenuto egiziano pretendeva di uscire dalla cella e girovagare in corridoio, anche se l’agente lo aveva informato che non si poteva fare. Il detenuto lo ha insultato e poi gli ha sputato vigliaccamente in faccia. E stiamo parlando un detenuto già noto per vari episodi di disordini”.
Il secondo caso è avvenuto ieri, mercoledì 8: “Un ristretto aveva segnalato ad un agente il malfunzionamento del proprio televisore ed il poliziotto gli ha comunicato che il giorno dopo avrebbe risolto il problema. Durante il discorso, un altro detenuto magrebino, senza motivo, ha sferrato un potente pugno alla nuca e all’occhio destro dell’agente, facendogli perdere l’equilibrio. Il poliziotto è poi stato trasportato in ospedale”.

Netta la denuncia del SAPPE, per voce del segretario generale Donato Capece, che esprime vicinanza ai colleghi: “La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti servono misure urgenti e concrete. A Torino si deve ristabilire il rispetto della legalità e delle regole del sistema penitenziario. Torniamo a chiedere che queste persone vengano trasferite in istituti dove scontare la pena in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare la Polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori. Chiediamo anche l’applicazione del regime di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio l’ordine e la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.
