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Sarà un caso, ma con Gazzi in campo l’Alessandria è un’altra squadra. E vince. Non è solo questione di qualità singole, ma di personalità e di posizione. Sì, è vero, c’è stata la reazione di tutti dopo l’orribile prova di Piacenza, ma c’è poco da fare: oltre alla abilità tattica e alla velocità di letture del ‘rosso’ capitano, la sua presenza alleggerisce gli altri, che giocano con la testa libera. Niente di trascendentale, intendiamoci, però il fatto di girare palla con ordine, fare pressione al momento giusto e non subire ripartenze, pesa tanto nell’economia di una partita. E infatti il Renate, una delle formazioni che fin qui han dominato il torneo, è andato sotto 2-0 senza mai tirare in porta. La notizia è che per la prima volta il portiere Pìsseri, spesso il migliore, sia uscito senza parate.

LA GARADue autogol hanno deciso la sfida. Al 30′ Possenti, per anticipare Arrighini sul cross di Di Quinzio, ha deviato nella propria porta. Al 64′ fuga di Arrighini in contropiede e assist per Celìa, deviazione di testa addosso a Merletti, palla che ha cambiato nettamente direzione finendo in rete. Onestamente, rivedendo le immagini, la sensazione è che la palla possa finire fuori o il portiere possa arrivarci. Ma va bene così. Come dico sempre, nel calcio conta fare gol. Il modo è secondario.

LA CLASSIFICAGuardandola viene la rabbia, per i punti gettati fra rigori sbagliati e prestazioni indecenti. L’Alessandria, che ha vinto 4 delle ultime 5, è quarta a 53 punti, a -2 dalla terza (Renate), -5 dalla seconda (Pro Vercelli) e -6 dalla prima (Como). Ma al passato non si rimedia. Lunedì derby a Vercelli: bisogna crederci e provarci.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.