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E’ finita esattamente come le altre volte. I grigi non riescono ad uscire dal tunnel della ‘pareggite’ che incombe su questa prima parte della stagione. Al di là del racconto delle partite e della lettura che se ne vuol dare, al di là degli episodi e delle alterne fortune, i numeri dicono questo: quattro gare ufficiali (2 di coppa e 2 di campionato, 2 in casa e 2 fuori) e quattro pareggi sempre uguali, 1-1. E sempre con la squadra in vantaggio e poi raggiunta. Vorrà dire qualcosa? Forse sì, ma non mi voglio sbilanciare con giudizi affrettati; siamo solo ad inizio stagione, la condizione fisica non è ancora al top e gli episodi finora sono stati contrari. A cominciare dal crociato di Ferrari (ma perchè non è stato ancora operato ad un mese dall’infortunio?), proseguendo con la polmonite di Ferrini (guarita in fretta), per finire col rigore sbagliato da Taddei (con la Pergolettese) e con l’autogol del portiere Poluzzi (con la Torres). Ma se i primi due sono episodi da ascrivere alla sfortuna, gli altri due sono due errori gravi di giocatori di calcio. Risultato: due mancate vittorie (probabili) che avrebbero fatto godere e sognare dirigenza e tifoseria, proiettando la squadra in testa alla classifica. Ma non c’è da preoccuparsi, siamo solo all’inizio di settembre e il campionato si può ancora stravincere, ammesso che serva, visto che basta arrivare ottavi. Ma la società ha indicato obiettivi chiari, parlando di primissime posizioni.
La partita. Contro la Torres Notaristefano parte col 3-5-2, la squadra comanda il gioco ma crea pericolo solo con una punizione di Taddei e due incursioni di Rantier. Primo tempo noioso.  Nella ripresa il tecnico alessandrino inserisce quasi subito Ferrini e Scotto per Mariotti e Taddei. La squadra si mette 4-4-2 e il ritmo cambia, e al 17” i grigi vanno in vantaggio con Viviani, che chiude in rete un calcio d’angolo deviato da Cammaroto di tacco. I sardi si spostano in avanti a cercare il pari, ma non preoccupano. Al 25′ allora ci pensa Poluzzi: pasticcio di testa Cavalli-Ferrini a 30 metri dalla porta, palla persa e Bottone calcia subito. Palla centralissima, visuale libera, il portiere grigio ce l’ha addosso, va incerto con i pugni e la devìa nell’angolo. E’ il regalo dell’1-1. L’Alessandria, scossa, prova a tornar su, ma resta in dieci al 35′ perchè Ferrini recupera palla ma non si morde la lingua, e l’arbitro, peraltro bravissimo, fischia un fallo e punisce col rosso un suo ‘vaffa’ fuori luogo. Da lì alla fine i mandrogni rischiano pure la sconfitta, ma il sinistro di Guerri e il destro di Sentinelli finiscono larghi. Sarebbe stato troppo davvero. (r.b.)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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