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L’Alessandria spreca molto e getta via una partita che aveva in tasca. La fortuna, fin qui abbastanza amica di Marcolini, sabato sera ha girato le spalle, però la squadra era in vantaggio 2-0 e ha sbagliato cinque volte il terzo gol. E se vogliamo dirla tutta, gridano vendetta quei due ‘rigorini’ non dati ai grigi: non evidentissimi, però ci stavano. Nel primo caso (sul 2-0) addirittura Marconi è stato ammonito, nel secondo (sul 2-2) Chinellato è stato affondato con una mossa di judo, ma niente. L’arbitro De Rimigis si è mostrato poco all’altezza della categoria, spesso succube, di qua e di là, dei giocatori di personalità.

LA PARTITA – E’ finita 2-2, come all’andata. Questa la sequenza dei gol: 6′ Sestu, 10′ Gonzalez, 62′ Chiarello, 86′ Capano. E sono cinque partite che l’Alessandria non batte la Giana, esattamente dal 10 aprile 2016. Per la formazione di Marcolini dieci minuti da Real Madrid e doppio vantaggio, poi troppe occasioni gettate al vento in contropiede, compreso un palo di Sestu, lasciando l’iniziativa agli avversari. Forse la facilità degli affondi del primo tempo ha dato troppa sicurezza, trasformatasi a volte in eccesso di confidenza in fase difensiva, tant’è che i lombardi le loro belle occasioni le hanno avute. Pazienza. E’ andata così, anche se non doveva. Ma bisogna tenere desta l’attenzione in chiave playoff: la bella rimonta in classifica e i 12 risultati utili consecutivi (17 con le gare di coppa) non garantiscono nulla. Il quinto posto è da prendere e ci sono due squadre, 1 punto sotto, che mettono a rischio il sesto attuale dell’Alessandria. Evitare la prima fase degli spareggi sarebbe fondamentale per arrivare meno stanchi alle gare decisive, e la Coppa Italia, che garantirebbe qualche privilegio, è ancora da vincere.

SUBITO IN CAMPO – Ma non c’è tempo per rimuginare. Zero riposo, scarico, rifinitura e si gioca. Domani sera altro appuntamento serale al ‘Moccagatta’ (20.30), stavolta contro la Carrarese, quinta in classifica, reduce da tre vittorie nelle ultime quattro.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.