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Mister Pillon vede “il bicchiere mezzo pieno”, e forse ha ragione perché la sua squadra ha pareggiato fuori casa, gioca il ritorno in casa, ha fornito una prestazione discreta e, oggettivamente, è più forte della Casertana. Ma non si dimentichi che questa squadra è arrivata nona nel girone C, e i suoi valori, al di là dell’impegno e dell’agonismo, sono distanti da quelli dell’Alessandria. Che ha mostrato il solito volto: dopo un rischio iniziale su un tiro-cross sul quale è stato bravo Vannucchi, è arrivato al 15′ il bellissimo gol di Fischnaller, che in assolo ha seminato tre avversari e ha concluso con un gran diagonale di sinistro a mezza altezza, per un vantaggio che andava gestito meglio. Dopo sono da segnalare un paio di occasioni di raddoppio per i grigi: una tiro diretto dalla bandierina di Gonzalez (ci prova tutte le partite a far gol da lì) messo in angolo dal portiere Ginestra e un bellissimo uno-due Gonzalez-Bocalon-Gonzalez chiuso ancora dall’estremo campano.
Poi, al 76′, il solito disastro difensivo: possesso Alessandria, il pressing casertano costringe la squadra ad arretrare verso l’area e Celjak, con leggerezza, tocca all’indietro per Vannucchi regalando un assist fantastico a Taurino, che evita il portiere e fa l’1-1 per una squadra che non aveva praticamente mai tirato in porta. Nell’ultimo quarto d’ora l’Alessandria ha provato a vincere, ma non è andata al di là di due conclusioni di Gonzalez, la prima su un grande pallone di Bocalon, chiusa da Ginestra, e la seconda direttamente su punizione, un po’ telefonata. Stop.
Praticamente una gara-fotocopia di quelle di Viterbo e Tivoli, che hanno sancito il sorpasso della Cremonese e il fallito match-ball del contro-sorpasso.

In ottica playoff l’1-1 è un buon risultato, con la vittoria e qualunque pareggio l’Alessandria passa il turno (senza supplementari e rigori), però in poche settimane di lavoro il buon Bepi Pillon ancora non è riuscito ad eliminare quei difetti che hanno caratterizzato la seconda parte della stagione. D’altronde, parafrasando don Abbondio, “se uno la grinta e la personalità non ce le ha, non se le può dare…”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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