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Se ne parlava da tempo e ieri è arrivata l’ufficialità: Alessandro Gazzi è un giocatore dell’Alessandria fino al 30 giugno 2019. Con il suo arrivo e la partenza di Sosa (Pordenone, contratto biennaleufficiale a breve) il numero degli ‘over’ in casacca grigia resta 15, cioè 1 oltre il limite consentito di 14, sempre considerando che Marconi è ‘giocatore-bandiera’ (tesserato da almeno 4 anni).
Quindi ci sarà ancora almeno 1 uscita fra gli ‘over’ (Iocolano? Piccolo? Celjak?) ma potrebbero essere di più se arrivasse una punta esperta (Cacìa?). Nessun problema di numeri, invece, se venissero ingaggiati degli ‘under’ (nati dal 1° gennaio ’95) come potrebbe essere l’attaccante Cristian Bunino (’96), proprietà Juventus, ex Pro Vercelli e Siena, uno ‘alla Bocalon’ (attaccante centrale, m. 1,86) per il quale c’è stato ieri il primo incontro, o come dovrebbe essere Matteo Rossetti (’98), centrocampista del Torino per il quale la trattativa è in fase conclusiva.

Ma veniamo al ‘rosso’ Alessandro Gazzi. Nato a Feltre (BL) il 28 gennaio 1983 (34 anni e mezzo), è un centrocampista centrale con grande corsa, qualità e quantità, con una carriera importante fatta di 452 partite e 11 gol con le maglie di Treviso, Lazio, Viterbese, Bari, Reggina, Siena, Torino e Palermo, da cui si è svincolato il 24 luglio (aveva un biennale). Nelle ultime otto stagioni ha giocato in serie A, collezionando 220 gettoni, 4 reti, 48 ‘gialli’ e 2 ‘rossi’, più 10 presenze in Europa League (col Torino) e 22 in Coppa Italia (1 gol); negli anni precedenti si contano 164 presenze (5 gol) in serie B e 35 (1 gol) in C1 a Viterbo. Un giocatore super, in grado veramente di far fare il salto di qualità all’Alessandria. Per lui, il cui valore di mercato attuale è di 400.000 € (ma da svincolato è arrivato gratis) c’è un biennale da circa 150.000 netti € stagione.

Per l’arrivo di Gazzi ha pesato tantissimo la sua amicizia con il tecnico grigio Stellini, suo compagno di squadra al Bari dal 2007 al 2010; visto più volte con l’Alessandria, ‘aggregato solo per allenarsi’, il suo ingaggio era nell’aria. Con lui i grigi hanno un regista, e la cosa potrebbe consentire il cambio del modulo dal 4-4-2, utilizzato finora, al 4-3-3 che Stellini applicava nella Primavera del Genoa.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.