Massimo & Isabella, Bagliani & Cazzola, l’attor nostro & consorte. Al Kristalli di piazza Ceriana, tutti i mercoledì, da novembre a maggio. Col saggio finale a giugno, all’Alessandrino. Ben accompagnati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Insomma, questa storia del corso di teatro comincia a diventare un’abitudine alessandrina. Quasi una tradizione. Si impara, divertendosi, aggrappati alla storia del teatro, ai grandi autori selezionati da Bagliani, ai grandi maestri che lo hanno formato. E si ride, si cambia, si migliora come soggetti umani, lontani da quella terrificante ‘cancel culture’ cha fa capolino qua e là, cercando di rovesciare l’ordine logico delle cose. Terrificante. Mala tempora currunt, ma resistiamo. 

Il teatro fa bene!

Quanto sia vero questo slogan lo si respira durante le serate di prova del 10° corso di recitazione targato Bagliani&Cazzola. Ne ho vissuta una, nei giorni scorsi, e devo dire che c’è sempre un clima fantastico, un entusiasmo contagioso che accompagna la crescita degli aspiranti attori. Che sono 25, quest’anno, tutti proiettati verso il saggio finale al Teatro Alessandrino del 7 giugno. 

Tutti al lavoro, tutti consapevoli del livello generale che sta crescendo, tutti impegnati nei compiti assegnati da Massimo, soprattutto lo studio dei testi (a casa) e la memoria, per essere pronti alle scene teatrali di vari autori, ai soliti balletti collettivi, ma soprattutto ai monologhi, grande novità 23-24 in cui si cimenterà ognuno di loro.
Si, proprio così: ogni allievo del corso farà un monologo, tratto da testi di Shakespeare, Goldoni, Molière, Cechov, Ibsen, Brecht, Pirandello ed altri. Tanta roba. Tutti faccia a faccia col pubblico, 1 minuto non di più, a governare sé stessi. E sapete, oltre alle prove singole, come li allena Bagliani? 

Con le scenette di improvvisazione. A due a due. Si parte da una minima traccia data da Massimo, spesso una scena di vita quotidiana, su cui si sviluppano fantasia, capacità di ascolto dell’altro, velocità di pensiero. Improvvisando si tra fuori un pezzetto di sé, lo si racconta e si cresce. L’improvvisazione non andrà in scena nel saggio finale (quest’anno), ma è un fantastico allenamento. 

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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