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«Non sapevamo proteggerli tutti. Noi sapevamo solo amarli. Come se l’amore potesse bastare».

Dopo La carezza leggera delle primule Patrizia Emilitri, scrittrice varesina, vincitrice del Premio Chiara sezione inediti con il volume Racconti, narra una storia avvincente, drammatica e incisiva, in ricordo di tutte quegli esseri umani, soprattutto donne e bambini, che hanno vissuto sulla propria pelle le sofferenze e atrocità legate al secondo conflitto mondiale. Nelle trame della Emilitri c’è quasi sempre una figura femminile anziana di riferimento, perno del racconto: in questo romanzo si tratta di nonna Gentile e dell’eredità morale e materiale che questa donna forte e coraggiosa, capace di allevare quattro figli in tempo di guerra, con il marito disperso e scarse risorse economiche, lascia in dono alla nipote Barbara.

Afferma la Emilitri: «Questo romanzo, Come se l’amore potesse bastare, come ho scritto alla fine del testo, è nato per rendere onore alle tante donne del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro (a queste ultime è dedicato). Essere donne in periodi storici difficili come i periodi di guerra e di crisi economica, è il ruolo più difficile che esista. L’amore non basta, ma è la base per costruire qualsiasi rapporto. È il sentiero che conduce alla strada della nostra esistenza, è la forza che ci spinge a lottare e quando ci capita di fallire è la boa cui aggrapparci».

(Patrizia Emilitri, Come se l’amore potesse bastare, Sperling & Kupfer, 2016, 288 pp., euro 16.90)