Troppa libertà in carcere per i detenuti

Sono passate solo poche ore dalla violenta aggressione a tre Agenti nella Casa circondariale e il carcere di Torino è tornato al centro delle cronache.

IL FATTO 

“Ieri, verso le 14, un detenuto sottoposto al regime penitenziario del 41 bis ha aggredito proditoriamente un vice Ispettore di Polizia Penitenziaria”, ha denuncia Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “La cosa grave è che il detenuto, molto pericoloso e con gravi problematiche psichiatriche, era già stato assegnato provvisoriamente a Torino proprio per essere assegnato al Reparto di osservazione psichiatrica e già aveva aggredito un Agente”.

Ma la cosa assurda è che quel Reparto, il cosiddetto “Sestante”, è chiuso da mesi perché in ristrutturazione. Il detenuto era stato dunque allontanato da Torino, ma ora lo hanno di nuovo ri-assegnato, nonostante il Reparto sia ancora chiuso.

“Ed intanto – ha continuato a spiegare Santilli –  ha giù aggredito un vice Ispettore di Polizia Penitenziaria, a cui va tutta la solidarietà del SAPPE. E’ assurdo che il DAP assegni a Torino detenuti con gravi problematiche psichiatriche, e per di più sottoposti al 41BIS, quando il Reparto detentivo ad hoc è chiuso per lavori….”.

LA SOLUZIONE

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, denuncia che quella vissuta ieri pomeriggio è stata “l’ennesima violenza commessa per la scellerata gestione di soggetti con problematiche di carattere psichiatrico, che vengono assegnati in istituti penitenziari come quello di Torino, una struttura inadatta a contenere simili tipologie di detenuti. La Polizia Penitenziaria è veramente stanca di subire quotidianamente gratuite violenze per l’incapacità di una Amministrazione che non riesce ad intercedere ai livelli politici competenti, anch’essi sicuramente non esenti da gravi responsabilità”.

“Il SAPPE – ha concluso Capece – denuncia la crescita esponenziale di episodi violenti da parte di detenuti psichiatrici ristretti, a dimostrazione di una incapacità di trovare una efficace soluzione alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari che, invece, dovrebbero essere riaperti. Con regole e gestioni differenti rispetto al passato, ma assolutamente necessari”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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