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L’accordo raggiunto nei giorni scorsi che va a definire le condizioni contrattuali relative al raccolto 2014 di pomodoro da industria, nell’ambito del Distretto del Nord, non soddisfa del tutto gli imprenditori alessandrini.
Il pomodoro da industria potrebbe, infatti, avere grandi potenzialità in provincia di Alessandria dove i terreni sono particolarmente vocati per questa coltura e dove andrebbe a sostituire la barbabietola di cui si sente la mancanza – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – ma i costi produttivi e il rischio troppo elevato in questi ultimi anni ne hanno addirittura frenato lo sviluppo”.
Al momento la provincia alessandrina conta circa 5.000 ettari coltivati a pomodoro, registrando una perdita di qualche centinaio di ettari negli ultimi anni.

Complice la crisi si è ridotto il rischio imprenditoriale e il conto è presto fatto: seminare un ettaro di mais si aggira intorno ai 1500 euro contro i 7000 di un ettaro di pomodoro.
“Aver raggiunto a gennaio l’accordo contrattuale consente alle imprese di poter programmare le proprie attività con tempistiche finalmente ragionevoli. Non si deve infatti dimenticare che lo scorso anno l’accordo era stato siglato gravemente in ritardo il 15 aprile, mentre erano già in corso, nel fango e tra mille difficoltà, i trapianti. – continuano Paravidino e Moroni – L’accordo 2014 prevede una modifica del meccanismo della griglia utilizzata nella valutazione del prodotto, modifica riguardante il valore base cento dei gradi Brix, passato da 5.05 a 5.00. Una modifica che non raggiunge l’obiettivo auspicato di un nuovo sistema di valorizzazione del prodotto, basato sulle caratteristiche dei derivati”.

Il prezzo indicativo oscillerebbe attorno ai 92 euro per tonnellata, in crescita rispetto alla media dei contratti stipulati nel 2013, segnale importante, ma ritenuto deludente rispetto alle richieste di parte agricola, dopo anni di difficoltà ed un raccolto 2013 che ha fatto segnare i quantitativi più bassi degli ultimi 10 anni.
Nel caso che il raccolto dell’area nord non superi l’obiettivo di 2,4 milioni di tonnellate, vi sarà un integrazione del prezzo di 1 euro per tonnellata. L’aspetto più positivo di questo accordo è rappresentato proprio dalle tempistiche, per permettere alle imprese di poter operare per tempo le proprie scelte: le aree maggiormente interessate per la nostra provincia sono l’Alessandrino, il Novese e il Tortonese.

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