Veduta esterna del carcere di Vercelli (foto Ministero Giustizia)

Monta la protesta dei poliziotti penitenziari aderenti al SAPPE, in servizio nelle strutture della Regione Piemonte dopo gli ultimi gravi eventi critici dei giorni scorsi avvenuti nelle carceri di Vercelli, Cuneo e Torino.

La situazione

Spiega il segretario regionale del SAPPE Vicente Santilli: “Speriamo finisca presto questo massacro nei confronti della Polizia penitenziaria, anche con strumenti idonei per garantire l’incolumità degli Agenti. Servono urgenti provvedimenti per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a Polizia di Stato e Carabinieri, ossia pistola “taser” e Sezione custodiale chiusa, in ogni carcere, dove detenere e vigilare i detenuti più facinorosi o violenti nei confronti del personale”.  

Gli episodi

Il sindacalista li racconta così: A Vercelli un detenuto italiano ventenne, ha generato disordini e minacciato il personale brandendo un pezzo di plexiglass come fosse un pugnale, scagliandosi contro gli Agenti. La paziente opera di convincimento dei Baschi Azzurri ha fatto desistere il detenuto”.
A Cuneo un detenuto del Gambia, fuori dalla cella per una telefonata autorizzata, ha dato un violento pugno al volto dell’agente, rivolgendo la propria ira sul telefono, ridotto in mille pezzi”.
A Torino sono rimasti feriti un ispettore e un agente che accompagnavano un detenuto psichiatrico italiano, affrontati da altri detenuti che volevano linciare l’uomo accompagnato
”.
Ingresso del carcere torinese “Lorusso-Cutugno”

La protesta

Dura dichiarazione di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “ Rinnoviamo la richiesta di un incontro con i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria per affrontare gli eventuali interventi da adottare, a cominciare dalle tutele per il personale in servizio. La situazione penitenziaria del distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta è sempre più critica e va bene l’orientamento del Governo a non avere indulgenza verso chi aggredisce i poliziotti. Va dunque nella giusta direzione il nuovo Decreto Sicurezza del Governo, là dove prevede proprio un inasprimento di pena per i detenuti che aggrediscono il personale di Polizia Penitenziaria durante la permanenza in carcere. Ma servono con urgenza fatti concreti

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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