Veduta esterna delle Vallette di Torino

Scoperto con una chiavetta USB in cella, prima l’ha inghiottita e poi ha aggredito  l’agente che l’aveva trovato. E’ accaduto lunedì 6 maggio scorso nel carcere di Torino ‘Lorusso e Cutugno‘, da tutti conosciuto come ‘Le Vallette‘.

Il fatto

Lo spiega Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del SAPPE: “Un detenuto guineano, dopo il sequestro dell’oggetto, lo ha strappato dalle mani del poliziotto, lo ha inghiottito e si è scagliato ferocemente contro l’agente, armato di una lama artigianale che aveva nascosto nei pantaloncini. Il poliziotto stesso e i colleghi intervenuti hanno evitato un epilogo ben più grave. Ma la situazione preoccupa per il dilagare di violenza che travolge la società e che, inevitabilmente, ricade sul mondo penitenziario”.

Il sindacalista ricorda che 48 ore prima, nello stesso carcere, si era vissuta una giornata da incubo, con devastazioni, fuoco e fiamme:I numeri sono allarmanti, ma ancor di più lo sono il silenzio della politica e l’assenza di soluzioni. Nel distretto Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, nel 1° quadrimestre 2024, abbiamo registrato 83 aggressioni al personale e 227 episodi di minaccia, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di 2 o 3 fatti al giorno”. 

 

Le celle

Poi l’appello al Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna: Vorremmo incontrarlo per stimolare un confronto più ampio, poiché l’aumento di violenza in carcere è lo specchio di un problema di sicurezza pubblica anche fuori. Nelle carceri servono interventi di integrazione sociale, ma è necessario intervenire  con l’ausilio di strumenti moderni, di regole precise e di strutture adeguate.

Cosa serve

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, va dritto al cuore del problema e indica la strada:Servono con urgenza opportuni provvedimenti per restituire sicurezza e serenità lavorativa al personale di Polizia Penitenziaria che fa servizio a Torino, dotando il personale del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno rispetto delle regole e delle persone”. 

Corridoio interno

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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