Troppa libertà in carcere per i detenuti
L’episodio è avvenuto venerdì scorso, alle 6 del mattino, durante una perquisizione nel carcere “Lorusso Cutugno” di Torino.
Lo racconta Vicente Santilli, segretario regionale del SAPPE:Verso le 6, durante una perquisizione, è stato rinvenuto presso il Padiglione A un telefonino riposto all’interno di una scarpa in possesso a un detenuto italiano definitivo. Sempre alla stessa persona, qualche settimana fa, fu rinvenuto un altro telefono. Tutto è stato sequestrato e posto a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Questi ritrovamenti minano l’ordine e la sicurezza del carcere e favoriscono le dinamiche criminose nel penitenziario. Nonostante la previsione di reato specificata dall’art. 391 ter del Codice penale, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non si attenua. Sollecitiamo soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti”.

I controlli dei Baschi Azzurri

 
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea come l’attività di intelligence e di controllo del carcere da parte della Polizia Penitenziaria sia fondamentale: “La Polizia Penitenziaria dovrebbe disporre di un Nucleo di poliziotti specializzati nell’utilizzo e nella gestione dei droni, sia in ottica preventiva che dissuasiva, dei fenomeni di violazione degli spazi. Pensiamo cosa potrebbe accadere se un drone riuscisse a trasportare esplosivo o armi dentro a un carcere, come per altro successe mesi fa a Frosinone, quando un detenuto prese in ostaggio il personale con una pistola giunta col drone…”.
Ma in carcere non arrivano solo armi o telefoni. Anche droga. Capece ricorda chela Polizia Penitenziaria, a Torino e in altre prigioni d’Italia, è impegnata ogni giorno nel contrasto alla droga. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.
Riflessione personale. Ma possibile che in prigione, dico in prigione, succedano queste cose? Ma che pena è? Ci vuole un giro di vite. Il più veloce possibile.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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